29 novembre, Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese
Isitituita nel 1977, cade quest’anno in un momento tragico per la storia della regione
Nel 1977, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 29 novembre Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese (Risoluzione 32/40 B). La data è stata scelta per il suo significato per il popolo palestinese: il 29 novembre del 1947 fu approvata dall’Assemblea Generale la Risoluzione 181 che prevedeva il Piano di partizione della Palestina elaborato dal Comitato Speciale dell’ONU sulla Palestina (UNSCOP).
Tale Risoluzione definiva l’istituzione di uno Stato ebraico e di uno Stato arabo in Palestina, con Gerusalemme come corpus separatum sotto un regime internazionale speciale. Dei due Stati previsti, solamente quello di Israele è stato creato. Il popolo palestinese, che ora conta più di otto milioni di persone, vive principalmente nel territorio palestinese (occupato da Israele dal 1967), inclusa Gerusalemme Est, in Israele, nei vicini Stati arabi e nei campi profughi della regione.
Mentre prosegue la preparazione della Marcia della pace che si svolgerà ad Assisi il prossimo 10 dicembre, Marco Mascia, presidente del Centro Diritti Umani Antonio Papisca dell’ Università di Padova e Flavio Lotti, presidente della Fondazione Perugiassisi hanno diffuso un documento che ricorda cosa stabilisce il diritto internazionale per il riconoscimento dei diritti inalienabili del popolo palestinese e per la costruzione di una pace giusta e duratura in Medio Oriente.
«In occasione della Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese, mentre rinnoviamo il nostro appello per fermare le stragi e fare pace a Gerusalemme, vogliamo ricordare a tutti che la “Questione Palestinese” è innanzitutto una questione di diritti umani e che gli inalienabili diritti del popolo palestinese sono sanciti dal diritto internazionale dei diritti umani e da numerose risoluzioni dell’Assemblea generale e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite[..] Il testo intero è disponibile a questo link.
António Guterres, segretario Generale dell’Onu ha per l’occasione pubblicato una dichiarazione:
«Questa Giornata internazionale di solidarietà giunge durante uno dei capitoli più bui della storia del popolo palestinese. Sono inorridito dalla morte e dalla distruzione che hanno inghiottito la regione, che è sommersa dal dolore, dall’angoscia e dallo strazio.
I palestinesi di Gaza stanno subendo una catastrofe umanitaria. Quasi 1,7 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, ma nessun luogo è sicuro. Nel frattempo, la situazione nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, rischia di degenerare.
Esprimo le mie sincere condoglianze alle migliaia di famiglie che stanno piangendo i loro cari. Tra queste ci sono anche i membri della nostra famiglia delle Nazioni Unite uccisi a Gaza, che rappresentano la più grande perdita di personale nella storia della nostra organizzazione.
Sono stato chiaro nel condannare gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. Ma sono stato anche chiaro sul fatto che non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese.
In tutta la regione, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione è un’indispensabile ancora di salvezza, che fornisce un sostegno vitale a milioni di rifugiati palestinesi. È più importante che mai che la comunità internazionale sia al fianco dell’UNRWA come fonte di sostegno per il popolo palestinese.
Soprattutto, questa è una giornata per riaffermare la solidarietà internazionale con il popolo palestinese e il suo diritto a vivere in pace e dignità.
Questo deve iniziare con un cessate il fuoco umanitario a lungo termine, l’accesso illimitato agli aiuti salvavita, il rilascio di tutti gli ostaggi, la protezione dei civili e la fine delle violazioni del diritto umanitario internazionale. Dobbiamo essere uniti nel chiedere la fine dell’occupazione e del blocco di Gaza.
È ormai tempo di muoversi in modo determinato e irreversibile verso una soluzione a due Stati, sulla base delle risoluzioni delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, con Israele e Palestina che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati.
Le Nazioni Unite non vacilleranno nel loro impegno verso il popolo palestinese. Oggi e ogni giorno, siamo solidali con le aspirazioni del popolo palestinese a realizzare i propri diritti inalienabili e a costruire un futuro di pace, giustizia, sicurezza e dignità per tutti».