Fino a quando, Signore?
Un giorno una parola – commento a Salmo 90, 13
Ascolta la meditazione:
Ritorna, Signore; fino a quando? Muoviti a pietà dei tuoi servi
Salmo 90, 13Gesù dice: «Tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi»
Giovanni 14, 3
Il tema del “ritorno” del Signore non è soltanto il tema cristiano della Parousìa , è un’invocazione che ritroviamo spesso nei Salmi, con il significato di una preghiera in momenti di grande distretta: così ad esempio nel Salmo 6, 4 “Ritorna, o Signore, liberami”, in cui c’è anche qui il grido “e tu, o Signore, fino a quando?… ”.
Fino a quando l’Eterno volgerà il suo sguardo lontano dal credente, per quanto peccatore e sottoposto alla sofferenza del suo sdegno (O Signore, non correggermi nella tua ira,/non castigarmi nel tuo sdegno, 6, 1; Poiché siamo consumati per la tua ira / e siamo atterriti per il tuo sdegno , 90, 7)? Poiché la cosa più grave e dolorosa è l’allontanamento di Dio e da Dio, se la più solenne, antica benedizione, quella sacerdotale che spesso è impartita nei nostri culti, si conclude con la preghiera “Il Signore rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace ” (Num. 6, 26), che indica il benevolo sguardo divino su di noi. Il tormento della sofferenza è l’esatto opposto della pace, di quel riposare quietamente in Dio “Come un bimbo divezzato sul seno di sua madre / così è tranquilla in me l’anima mia ” (131, 2).
Quante volte, nei periodi più difficili della vita di ciascuno di noi, nei lutti, nelle malattie, così come nelle tragedie della storia (guerre, epidemie, distruzioni) l’invocazione a Dio è stata ed è “fino a quando ”? Se il Signore si allontana dal nostro cuore e dal creato, se non stende la sua mano protettiva, se non guarda col suo sguardo benedicente, ci sentiamo abbandonati, e non possiamo se non implorare la sua pietà, affinché di nuovo “La grazia del Signore nostro Dio sia sopra di noi ”. Amen.