La preghiera deve portare all’azione
Dichiarazione dell’Alleanza evangelica europea sulla crescita dell’odio antisemita e antimusulmano
I cristiani non devono ignorare che «l’odio contro le persone a causa della loro etnia o religione sta aumentando in tutta Europa», ha dichiarato l’Alleanza evangelica europea (Aea) in un doppio appello all’azione.
«Nel contesto del conflitto tra Israele e Gaza, i credenti dovrebbero essere consapevoli delle forti emozioni che la violenza e le morti in Medio Oriente suscitano nei paesi europei – si legge nel testo-. I cristiani devono condannare fermamente tutte le narrazioni antisemite e anti-musulmane», afferma l’Eea, e fare un ulteriore passo avanti per «cercare l’amicizia» con questi gruppi. Gli evangelici d’Europa non «dovrebbero limitarsi a osservare quando vengono sferrati attacchi contro ebrei o musulmani». La preghiera deve portare «all’azione».
Una «piazza pubblica civile in cui vi sia libertà di religione o di credo per tutti e rispetto per la differenza» rimane essenziale in questo contesto polarizzato.
«L’antisemitismo si manifesta intorno a noi in Europa sotto forma di parole, boicottaggi e attacchi contro proprietà e persone», prosegue il comunicato, una realtà radicata in un «passato deplorevole» che in molte occasioni includeva «l’apatia e la complicità» dei cristiani . .
L’antisemitismo rimane una «realtà virulenta e pericolosa nel presente» si legge ancora.
Nell’affrontare l’odio anti-musulmano, l’Eea ammette che «la storia dell’Europa e dell’Islam è complicata», sebbene secoli di «coesistenza multiculturale» abbiano anche contribuito alla conoscenza e allo sviluppo delle relazioni.
L’Eea afferma che è comprensibile che «le persone siano preoccupate per gli atti orribili di terrorismo islamico, per gli insegnamenti radicali e violenti di alcuni imam» e per «regimi brutali all’estero dove viene imposta una forma di Islam selvaggia e intollerante».
Ma ciò non dovrebbe distogliere l’attenzione dal fatto che «in tutta Europa, la maggioranza dei musulmani vive, lavora e studia in armonia» e «crede nella convivenza pacifica, nel contribuire al bene comune e semplicemente vuole andare avanti con i propri sogni».
Nessuna preoccupazione per i movimenti islamici radicali o per la perdita dell’identità cristiana in Europa «giustifica atti di odio contro i musulmani».
«I cristiani sono stati anche complici dell’ingiusta retorica anti-musulmana, scegliendo di considerare l’Islam e i musulmani in generale come primitivi e violenti”» chiude il documento. «Alcuni cristiani vogliono negare ai musulmani la libertà religiosa».