Documento delle chiese evangeliche argentine alla vigilia del voto presidenziale

«Prevalga l’amore sull’odio, la ragionevolezza sull’ira, l’interesse comune sull’egoismo»

Domenica 19 novembre 2023 si terrà il secondo turno delle elezioni presidenziali in Argentina, dopo che il voto del 22 ottobre ha portato al ballottaggio Sergio Massa (36% dei voti) e Javier Milei (30%).

La sfida sarà dunque tra i due candidati espressione del centrosinistra e dell’estrema destra argentina: Sergio Massa, attuale ministro dell’Economia, che appare il favorito secondo i sondaggi, con la coalizione peronista Union por la Patria. Dall’altra parte, Javier Milei, populista anti-sistema, considerato il modello argentino del bolsonarismo. 

L’esito di questo voto sarà cruciale per l’Argentina, che sta vivendo una grave crisi economica.

Per l’occasione la Faie, la Federazione argentina delle chiese evangeliche, che raggruppa una ventina di denominazioni protestanti, dalla Chiesa valdese del Rio de la Plata alle chiese metodiste, battiste, presbiteriane, ha pubblicato un comunicato che riproduciamo qui di seguito:

«Cari fratelli, care sorelle.
Mancano solo pochi giorni alla partecipazione a nuove elezioni presidenziali.

Il contesto in cui si terranno le elezioni è segnato da grandi bisogni, enormi incertezze e dalla comparsa di discorsi fanatici carichi di violenza e di disprezzo per chi ha opinioni differenti da chi sta parlando.

Scegliere in questo clima complesso ci costringe a liberarci di sentimenti meschini e individualistici, di risentimenti, di rabbia, e a dare priorità ad aspetti essenziali che non possono essere lasciati da parte in nessuna circostanza.

In questo senso, come Federazione Argentina delle Chiese Evangeliche riaffermiamo:

1.- Solidarietà con coloro che nascono in mangiatoie dimenticate, soffrono l’ingiustizia e portano sul loro corpo il peccato del mondo. Ecco perché esprimiamo la necessità di pratiche e politiche oneste che promuovano la giustizia e l’inclusione sociale, la ridistribuzione della ricchezza, il valore dei salari, l’accesso pubblico alla sanità, all’alloggio e all’istruzione; lavorare in condizioni dignitose, sicurezza. In relazione a quest’ultimo aspetto, rifiutiamo qualsiasi progetto che promuova il libero porto di armi. Più armi significano più violenza.

2.- La sacralità dell’essere umano. Siamo Tempio dello Spirito Santo. Pertanto, né le persone né alcuna parte del loro corpo possono essere comprate o vendute.

3.- L’impegno per la difesa e la promozione dei Diritti Umani. Come ieri, anche oggi si dice “Mai più”. Il sangue delle vittime dei crimini contro l’umanità perpetrati dall’ultima dittatura nel nostro Paese continua a gridare al cielo Memoria, Verità e Giustizia.

4.- La creazione è un bene di Dio di cui siamo amministratori. È urgente tutelare la biodiversità; le montagne, l’acqua e il corso naturale dei fiumi. Impariamo da chi ha sempre avuto cura e rispetto della terra.

5.- Che in Cristo Gesù tutte le persone, senza alcuna distinzione, devono essere valorizzate e rispettate nella loro dignità. Sono quindi inammissibili espressioni e atteggiamenti carichi di odio e discriminazione nei confronti delle donne e delle minoranze.

6.- Che il dialogo sia la via per superare il dissenso. In democrazia ci sono avversari politici, non nemici. Qualsiasi tentativo di eliminare coloro che la pensano diversamente ci disumanizza come società.

Cari fratelli, care sorelle: subito dopo aver celebrato 40 anni ininterrotti di Democrazia e Stato di Diritto, molte sono le questioni pendenti: povertà, corruzione e insicurezza sono debiti che devono essere saldati con urgenza. Come Chiese siamo chiamati da nostro Signore ad assumere, anche in mezzo a cammini difficili e dubbi, un impegno imprescindibile a favore di una società che garantisca la giustizia sociale, la difesa dei diritti umani e la cura del creato.

Per questo preghiamo il Signore affinché nelle prossime elezioni prevalga l’amore sull’odio, la ragionevolezza sull’ira, l’interesse comune sull’egoismo. Cerchiamo informazioni veritiere. Leggiamo le piattaforme politiche che entrambi i candidati hanno presentato.

E votiamo senza lasciare da parte il consenso democratico che siamo riusciti a ottenere nel corso della storia. Quando esprimiamo il nostro voto, teniamo a mente gli insegnamenti del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo».

Il messaggio è chiaro, i riferimenti agli slogan di Milei, dalla vendita di organi al porto d’armi facilitato alla (non) tutela dell’ambiente: certamente sono colti dal popolo chiamato a esprimersi nelle urne.

Il testo è firmato dal pastore luterano Leonardo Schindler, presidente della Federazione delle chiese evangeliche argentine.



Foto dal sito https://www.ambito.com/politica/por-que-quiere-ser-presidente-las-respue…