Discepoli e discepole “in incognito”
Un giorno una parola – commento a Matteo 25, 36
Ascolta la meditazione:
Il Signore, Dio, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco
Isaia 50, 4Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?
Matteo 25, 36
È l’ultima delle domande con cui i giusti fra le genti riunite davanti al “Figlio dell’uomo venuto nella gloria” per giudicare tutte le nazioni, gli esprimeranno il loro stupore poiché li ha definiti benedetti, per averlo soccorso nel bisogno e, in questo versetto in particolare, per averlo visitato quando era malato e in prigione, mentre nella loro stragrande maggioranza essi hanno ignorato l’esistenza stessa di Gesù o comunque non hanno creduto in lui. Ma allora, com’è mai accaduto questo, che dei “pagani” abbiano aiutato, servito, visitato il Signore?
Quelle persone hanno fatto del bene al loro prossimo nella necessità, perché per loro era giusto far così; hanno fatto del bene al loro prossimo in modo del tutto libero e spontaneo. Ma proprio perché hanno agito così, Gesù è stato presente nella loro vita. Hanno saputo agire umanamente, e là dove c’è umanità, dove c’è il dolore e c’è l’amore, c’è sempre anche Gesù. In fondo, a ben pensarci, cos’hanno fatto quei “benedetti”, se non vivere e agire nello spirito delle beatitudini del vangelo? Si sono fatti “poveri” coi “minimi” del mondo, hanno avuto “compassione” di chi era nel dolore, hanno dato “consolazione” a chi piangeva, sono stati “mansueti” e sono stati “giusti”. Hanno “portato pace” dove la violenza ha colpito le sue vittime, volto verso i più deboli uno sguardo attento e buono, frutto di un “cuore puro”. Insomma, sono stati discepoli di Gesù senza neppure averlo conosciuto, perché l’hanno incontrato e l’hanno amato, e hanno praticato i suoi insegnamenti da loro mai ascoltati, servendolo “in incognito”, eppure più che mai presente e vivo proprio nei “minimi”, nei più poveri dei poveri, per questo, più degli altri suoi fratelli e sorelle; per questo, più degli altri, i soli veri “vicari” del Signore. Amen.