Rallegrarsi per le opere compiute da Dio

Un giorno una parola – commento a Luca 13, 17

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Di tutte le buone opere che il Signore aveva dette alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compirono

Giosuè 21, 45

Mentre Gesù diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, e la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute

Luca 13, 17

Gesù ha appena compiuto un miracolo scandaloso; scandaloso perché operato di sabato, scandaloso perché per compierlo il Signore ha scavalcato antiche barriere culturali, avvicinandosi a una donna non appartenente al suo nucleo familiare.
Davanti a questo segno potente qualcuno si vergogna, ci dice oggi l’evangelista Luca. Non è un brutto segno: si vergogna chi riconosce di essere nel torto. Gesù deve aver dunque toccato nel profondo i suoi avversari, ha sconvolto la loro visione di Dio, un Dio che, secondo loro, preferisce dettare regole piuttosto che donare la vita.
Davanti a questo segno potente la folla si rallegra. Si rallegra perché ha visto non lo show bello ed eclatante di un mago, ma la vicinanza di Dio che, attraverso gesti e parole di Gesù, ha avuto misericordia di una sua figlia.
Due reazioni ben diverse, diametralmente opposte; potremmo pensarle come le reazioni rispettivamente dei cattivi e dei buoni in questa vicenda e abbastanza spontaneamente vorremmo iscriverci nel gruppo dei secondi (e altrettanto spontaneamente abbiamo ben chiaro in mente chi secondo noi è da ascrivere al gruppo dei primi).
Ma se smettiamo di usare, erroneamente, la Bibbia come un’accetta con cui dividere i buoni dai cattivi, ci accorgiamo che non sono due gruppi distinti, ma uno specchio dell’umanità quando il suo Signore si fa conoscere da lei.
Davanti alla rivelazione sempre libera e stupefacente di Dio in Gesù Cristo ci vergogniamo, perché non possiamo che ammettere quanto poco, pur senza conoscerlo, lo avevamo già immaginato come piaceva a noi, nei nostri schemi e in qualche modo ai nostri ordini. Ma poi, davanti alla grazia di Dio che ci rende liberi, libere a nostra volta e ci accoglie, possiamo solamente rallegrarci, gioire; possiamo riconoscere con gratitudine che anche noi, che eravamo curvi su noi stessi come la donna guarita dal Signore, siamo richiamate e richiamati alla vita vera del popolo di Dio. Amen.