La presidente della Chiesa evangelica in Germania chiede la solidarietà europea nella crisi di Lampedusa
«Finché gran parte dei governi degli Stati membri dell’Ue continueranno a respingere i rifugiati con ogni mezzo invece di organizzare la loro distribuzione e accoglienza, le crisi e i disastri alle frontiere esterne dell’Ue continueranno»
La presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (Ekd), Annette Kurschus, chiede un meccanismo di solidarietà europeo equo in vista dell’aumento dei flussi di rifugiati nel Mediterraneo.
La responsabilità di accogliere e ospitare i rifugiati non dovrebbe essere limitata a pochi Stati dell’Ue, ha dichiarato giovedì ad Hannover la Kurschus, riferendosi alla situazione sull’isola italiana di Lampedusa, dove da giorni arrivano imbarcazioni di rifugiati con centinaia di persone a bordo.
«Finché gran parte dei governi degli Stati membri dell’Ue continueranno a respingere i rifugiati con ogni mezzo invece di organizzare la loro distribuzione e accoglienza, le crisi e i disastri alle frontiere esterne dell’Ue continueranno», ha dichiarato. «Alla luce dei numerosi conflitti militari, dei disastri ambientali e della povertà nel mondo, la crisi di Lampedusa non è inaspettata».
«Le sfide poste dalla fuga e dall’asilo non possono essere affrontate solo attraverso ulteriori accordi con i Paesi di origine e di transito, ma l’Ue stessa deve posizionarsi meglio in questa questione prioritaria. Ciò include la fornitura delle necessarie capacità di accoglienza e assistenza e la creazione di percorsi più legali e sicuri per entrare nell’Ue» conclude Annette Kurschus.