La Danimarca verso una legge per impedire la pubblica profanazione dei testi sacri

Dopo le manifestazioni di protesta nel Paese e nel resto del mondo

Nei giorni scorsi il governo danese ha manifestato la volontà di proporre una legge che mirerà a rendere illegale la profanazione di qualsiasi libro sacro in Danimarca, dove una recente serie di manifestazioni pubbliche che hanno visto il vilipendio Corano da parte di un pugno di attivisti anti-Islam ha scatenato manifestazioni di rabbia e protesta in alcune comunità musulmane nel Paese e nel mondo.

«La Danimarca è stata vista come un paese che facilita gli insulti e la denigrazione delle culture, delle religioni e delle tradizioni di altri paesi», ha affermato il governo.
Il governo di centrodestra cerca di estendere il divieto esistente in Danimarca di bruciare bandiere straniere «proibendo anche il trattamento improprio di oggetti di importante significato religioso per una comunità religiosa», ha detto il ministro della Giustizia Peter Hummelgaard.

«Il disegno di legge renderà punibile, ad esempio, bruciare il Corano o la Bibbia in pubblico. Mirerà solo ad azioni svolte in un luogo pubblico o con l’intenzione di diffondersi in un circolo più ampio», ha aggiunto Hummelgaard. Ha aggiunto che tali atti sarebbero punibili con multe o fino a due anni di carcere.

Secondo l’agenzia statale turca Anadolu, il ministero degli Esteri di Ankara ha convocato cinque volte l’incaricato d’affari dell’ambasciata danese la scorsa settimana per protestare contro la profanazione del Corano in Danimarca.
Hummelgaard ha dichiarato in una conferenza stampa che le recenti proteste sono «prove insensate che non hanno altro scopo se non quello di creare discordia e odio».
Il governo danese ha ripetutamente preso le distanze dalle profanazioni, ma ha insistito sul fatto che la libertà di espressione è uno dei valori più importanti della società danese. Ha commentato che tale valore non sarebbe stato influenzato dalla proposta di legge.

Il ministro degli Esteri Lars Løkke Rasmussen ha ricordato che ci sono state più di 170 proteste, tra cui molte con il rogo del Corano, davanti alle ambasciate dei paesi musulmani, e che il cambiamento proposto è «un importante segnale politico che la Danimarca vuole inviare al mondo. Il governo cercherà di impedire legalmente il rogo del Corano o di altre scritture religiose, ma deve esserci spazio per la critica religiosa. Non ci sono piani per reintrodurre una norma sulla blasfemia che era stata abrogata nel 2017».

I numerosi roghi del Corano hanno fatto cambiare idea ad almeno un partito esterno al governo. Il partito social-liberale di centrosinistra, che ha sette seggi su un parlamento di 179 seggi, si era opposto a un inasprimento della legge.
«Ma ci sono stati più di 100 roghi del Corano negli ultimi mesi con l’unico scopo di creare discordia e incertezza», ha detto il portavoce del partito Christian Friis Bach. «Appoggiamo la proposta».

Julien Widmer foto