Sisma in Marocco, preghiera e azioni

Devastante il sisma che ha colpito lo Stato nord africano, intervengono le chiese locali e gli organismi ecumenici 

«Di fronte alla tragedia che ha appena subito questo caro Paese, la Chiesa evangelica in Marocco esprime la sua solidarietà a tutti i nostri vicini, i nostri prossimi, che sono stati colpiti da questo catastrofico terremoto».

Così apre la lettera che la pastora Karen Thomas Smith, presidente della Commissione esecutiva della Chiesa evangelica in Marocco, ha pubblicato a seguito del tragico terremoto che ha colpito lo Stato nord africano nella notte fra l’8 e il 9 settembre.

«I nostri cuori sono angosciati per coloro che hanno perso i propri cari; condividiamo il dolore di chi deve ricostruire una nuova vita dopo la distruzione totale della propria situazione precedente, distruzione avvenuta così all’improvviso, in pochi istanti» prosegue il testo.

«Abbiamo già scritto alle autorità per assicurare loro la nostra disponibilità a partecipare agli sforzi di ricostruzione e di aiuto d’emergenza.
Ciò che possiamo fare ora è pregare. Chiediamo a tutte le nostre comunità di pregare
– Per quelli che ora sono in lutto nel Paese, il Signore li consoli;
– Che le autorità del Paese, che si trovano ad affrontare la sfida di organizzare e portare avanti la ricostruzione, abbiano la saggezza e l’energia per affrontare il compito in modo efficiente ed equo;
– Che siano disponibili canali di partecipazione per le persone di buona volontà che desiderano contribuire a questi sforzi e che tutti coloro che gestiscono le donazioni lo facciano con integrità e trasparenza;
– Per i nostri parrocchiani che hanno già sperimentato terremoti e che vivono ora un nuovo trauma, possano essere rassicurati della fedeltà del Signore.
– Per ognuno dei nostri fedeli, il Signore ponga nei nostri cuori il desiderio di agire con vero amore per il prossimo a livello locale, la compassione ci motivi pienamente affinché tutte le nostre azioni siano segni dell’amore eterno di Dio.
– Per tutti coloro che vivono in Marocco, abbiano pazienza e perseveranza di fronte a questa sfida e rimangano solidali gli uni con gli altri in modo da rafforzare lo spirito comunitario che traiamo da questa catastrofe, la speranza per il futuro da parte del grazia di Dio».

Dopo che il terremoto più grave che ha colpito il Marocco negli ultimi decenni ha causato la morte di oltre 2.000 persone e il bilancio delle vittime sta continuando a crescere, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), pastore Jerry Pillay, ha chiesto preghiere e solidarietà da parte della comunità globale e da tutte le persone di buona volontà del mondo.

«Mentre le persone cercano i loro cari e piangono coloro che hanno perso, preghiamo per i primi soccorritori e per le chiese che lottano per soddisfare i bisogni terribili in prima linea in questo terribile disastro», ha detto Pillay. «Questa è una catastrofe e conosciamo solo una parte dell’entità del danno».

L’epicentro è stato sulle montagne dell’Alto Atlante, a circa 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech, una città di circa 840.000 abitanti.

«Ci uniamo al mondo nel tendere la mano e nel garantire la nostra solidarietà», ha detto Pillay. «Siamo addolorati con voi e preghiamo per voi».


Foto di Albin Hillert