Non inorgoglirsi
Un giorno una parola – commento a Romani 12, 16
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Isaia 47, 13
Non vi stimate saggi da voi stessi
Romani 12, 16
Con il versetto di oggi propostoci dal Lezionario, l’apostolo Paolo ci mette in guardia su un aspetto ricorrente nell’esistenza umana: l’orgoglio che viene dall’eccesso di autostima.
Infatti, non solo ai nostri giorni, ma da sempre, l’orgoglio è la strada larga e comoda per l’egoismo. L’uomo, compiacendosi del ruolo che ricopre nella società, è portato ad inorgoglirsi. Pensiamo a quanti padroni del vapore sono orgogliosi di quanto hanno realizzato; pensiamo a quanti personaggi ricchi e a quanti potenti e celebrità guardano gli altri con distacco, sufficienza, se non con disprezzo. Talvolta, purtroppo, ciò avviene anche nelle chiese con conseguenze ampiamente negative, perché l’orgoglio è una piaga che spezza le relazioni e allontana le persone.
È implicito, dunque che tutto questo non sia gradito agli occhi del padre che “dona a tutti generosamente” (cfr. Giacomo 1, 5b).
Qui è il punto: la saggezza che viene dall’alto (Giac. 3, 17.17) non ci fa gonfiare, ma ci spinge a considerare che ogni cosa, a partire dalla nostra stessa vita, è un dono che viene dall’Alto, e che “ciò che fa ricchi è la benedizione del Signore” (Proverbi 10, 22).
Prendendo coscienza di ciò, smettiamo di gonfiarci il petto senza meriti, ma sfruttiamo le nostre competenze e capacità per il benessere altrui, svuotando noi stessi per fare spazio a Dio e al suo amore nella nostra vita, imparando a condividere ciò che abbiamo (o presumiamo di avere) materialmente e spiritualmente con gli altri, con le altre così come richiesto al giovane ricco: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli…» (Mt 19, 21). Amen.