La terza volta di un Presidente della Repubblica dai valdesi
Il 31 agosto Sergio Mattarella seguirà le orme di Cossiga (1989) e Scalfaro (1998)
Per la terza volta, in poco più di 30 anni, un presidente della Repubblica farà visita a Torre Pellice e ai valdesi.
Nel 1989 fu la volta del sardo Francesco Cossiga, nel 1998 toccò al piemontese Oscar Luigi Scalfaro e giovedì prossimo, 31 agosto toccherà al siciliano Sergio Mattarella.
Il primo (uno dei più giovani presidenti della Repubblica essendo stato eletto a 57 anni) era già salito a Torre Pellice pochi anni prima, da presidente del Senato per celebrare i due anni delle Intese fra Stato e chiese valdesi e metodiste.
Fu accolto il 3 settembre e partecipò al culto presieduto dal pastore e professore Paolo Ricca, come “fratello in Cristo”, espressione che lui stesso riprese nel pomeriggio durante il suo intervento nel tempio valdese. Fra il culto e il convegno ufficiale pomeridiano, Cossiga ebbe il tempo di un passaggio a San Germano Chisone in occasione dell’inaugurazione dell’Asilo dei Vecchi completamente ristrutturato, un pranzo al mitico ristorante “Flipot” di Torre Pellice, un breve riposo all’hotel Gilly.
E poi l’intervento nel tempio per celebrare il terzo centenario del “Glorioso rimpatrio” dall’esilio dei Valdesi, «intrinseca testimonianza – furono le parole del Presidente – di audacia e determinazione; storia così intimamente e misteriosamente intrecciata alla storia della libertà nel nostro paese».
Nel 1998 fu la volta del presidente Scalfaro che il 15 febbraio giunse nelle valli per ricordare il 150° anniversario delle “Lettere patenti”, della libertà.
E proprio su questo concetto il presidente si soffermò; «Per noi credenti la libertà è un dono di Dio, il non credente parla giustamente di libertà come patrimonio della persona».
Ma a proposito di libertà Scalfaro volle ricordare la lotta partigiana che quasi un secolo dopo portò nel 1948 alla nostra Costituzione, di cui lo stesso presidente, giurista e deputato, fu uno dei padri.
La visita di Scalfaro fu più veloce, limitandosi alla mattinata; al termine della quale si portò a Dubbione di Pinasca per una visita alla casa di riposo della Divina Provvidenza.
Come sempre (e forse più in occasione della visita di Cossiga nel timore di contestazioni che ci furono, ma solo con piccoli gesti notturni e sporadici) altissima fu la vigilanza, le azioni di prevenzione, dalla saldatura dei tombini alla rimozione dei cestini dei rifiuti nelle zone dove si prevedeva il passaggio delle autorità. Anche se in realtà non vi furono veri e propri momenti di incontro “libero” con la popolazione (a eccezione dei convegni e dei culti).
Programma rigidissimo anche per Mattarella che arriverà al campo sportivo di Torre Pellice in elicottero, poi in auto verso il centro del paese dove percorrerà un breve tratto a piedi per raggiungere il luogo dove verrà inaugurata la targa in memoria del primo discorso “federalista” di Altiero Spinelli nel 1943 ospite di Mario Rollier in via Repubblica. Da lì il presidente si porterà al teatro del Forte per una riflessione sul federalismo con autorità, amministratori e pochi altri, vista la capienza ridotta a circa 170 persone.
A fine mattinata è previsto un passaggio alla Casa Valdese e l’incontro con la moderatora della Tavola valdese. Poco dopo la ripartenza in elicottero.
Curioso filo rosso, quasi un passaggio di testimone, questa visita: l’occasione di oggi è il richiamo all’idea di federalismo europeo; in chiusura del suo intervento di fronte al presidente Cossiga, l’allora presidente della Società di studi valdesi, pastore Giorgio Tourn, nel suo saluto all’ospite sottolineava come «a far da cornice alla giornata odierna sta l’Europa di domani alla cui costruzione spirituale e ideale ci chiama la nostra vocazione cristiana».