Amiamo veramente Dio?

Un giorno una parola – commento a Deuteronomio 13, 3

Il Signore, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate il Signore, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra

Deuteronomio 13, 3

Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare

I Corinzi 10, 13

Come si fa a sapere se si ama veramente? Siamo un gomitolo aggrovigliato di fili diversi. Nello stesso gesto ci sono attenzione per l’altro e interesse personale, bontà ed opportunismo. Il linguaggio non riesce a fotografare un vissuto che, di fatto, ha mille anime. Come si fa a sapere se amiamo, noi che siamo uno, nessuno, centomila? Di questo facciamo continuamente esperienza. Ma nello stesso tempo non riusciamo ad evitare la domanda. Continuiamo a chiedere: mi ami? Fammi vedere che mi ami. Noi umani siamo mossi dal desiderio di essere riconosciuti, dal bisogno che qualcuno ci dica che siamo speciali, mica un numero tra altri numeri. Lo stesso desiderio muove anche Dio? Ci verrebbe da dire: sì, anche Lui desidera essere amato e vuole verificare la verità dell’amore dichiarato. Non sarebbe una risposta sbagliata. Leggete il profeta Osea! Ma anche questa risposta non può sottrarsi all’ambiguità del tutto. E così si può giungere a pensare che Dio sia narcisista, che ambisca unicamente a ricevere il nostro amore. Tutta la Scrittura attesta il contrario: il Dio biblico non è preoccupato di sé, non cerca conferme nel nostro amore. Piuttosto siamo noi ad essere al centro dei suoi pensieri: è di noi che si preoccupa; è per favorire la vita buona degli umani che Dio si fa nostro prossimo nella storia; è per noi che si è svuotato della sua divinità ed è morto in croce. Dunque, quel suo mettere alla prova per vedere se lo amiamo risponde ad una pedagogia divina, non certo ad un’autocelebrazione. E la prova impossibile, di cui parla il Deuteronomio, consiste nel discernere l’amore che ci abita, affinché non sia rivolto ad immagini falsate di Dio. Un discernimento che può avvenire solo nei tempi lunghi, nei 40 anni di cammino nel deserto per Israele, nell’attraversare le diverse stagioni delle nostre vite. Non sapremo mai se amiamo veramente il Signore. Ma il desiderio divino di saperlo, di vedere quanto reggiamo le tante sfide di una vita senza che molliamo il colpo, è una grazia a caro prezzo, necessaria per non procedere in automatico. Amen.