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Evangelici del ‘900 nel mondo

Una galleria nella quale è possibile visitare dieci ritratti del ’900. Che cosa attira lo sguardo di queste figure rapidamente abbozzate nell’ultima fatica del pastore Eugenio Stretti*? Un secolo e, in qualche modo, un eredità confessionale, quella del protestantesimo nella storia dell’ Occidente ma anche in realtà poco conosciute come la Cina e il Giappone. Stretti prosegue una ricerca già iniziata in una precedente pubblicazione del 2015 (Testimoni della libertà. Donne e uomini tra fede e storia), la cui tesi ritorna in questo secondo volume attraverso brevi, densi profili di donne e uomini del mondo protestante.

Alcuni e alcune appartengono già al canone del mondo politico, della finanza, della democrazia. La loro statura morale è nota. Ma qui Stretti ricerca e stabilisce, ogni volta, quel collegamento che viene dall’essere figli e figlie di famiglie pastorali; dagli ambienti universitari nei quali si sono formati; dalle lotte per il riconoscimento di componenti della società emarginate. Così, una volta, incontriamo un Franklin Delano Roosevelt, Anna Eleanor Roosevelt, Thomas W. Wilson fino alle statiste continentali Margaret Thatcher, Angela Merkel. Altre figure le troviamo nel canone e teologico e poetico.

In apertura del volume vi è l’accostamento tra due figure russe: quella ortodossa del sacerdote, teologo, matematico Pavel Florenskij; e quella del poeta di origine ebraiche Osip Mandel’štam, che dal contatto con il protestantesimo tedesco sarà ammesso attraverso il battesimo in una chiesa metodista. La sua poesia preoccupa Stalin, che lo fa radiare dall’Unione degli scrittori. Malato, muore a soli 47 anni. Bisognerà attendere Gorbaciov per una riabilitazione completa di un poeta definito uno dei più grandi del ’900 russo. Tragica sarà invece la fine in un campo di prigionia di Pawel Florenskij che nella sua lucidità intellettuale era stato capace di non disgiungere trascendenza e ricerca scientifica.

In Italia Stretti scegli tre personalità, una delle quali ancora vivente. Si tratta della singolare figura dell’industriale Adriano Olivetti, del teologo Giovanni Miegge e del sociologo Franco Ferrarotti, «capace, quest’ultimo, di presentare una corretta lettura interpretativa dell’opera di Max Weber». Guardando all’Oriente, nella sua complessità anche religiosa (della quale Stretti si è sempre interessato) nel Giappone, in particolare, incontriamo Toyohiko Kagawa, di origine buddista, il quale divenne pastore e successivamente sindacalista. Con il movimento buddista Soka Gakkai fu una delle rare voci a opporsi alla interventismo nipponico. In Cina ancora la figura di Sun Yat-Sen, politico e uomo di governo, diventato anch’egli cristiano.

Stretti non nasconde le luci e le ombre di questa storia: il Ku Klux Klan e l’apartheid in Sud Africa, l’appoggio ai nazisti in fuga da parte di alcune comunità evangeliche del Sud America. Forse anche per questo libro vale la risposta data da una giovane studentessa a un sociologo che la intervistava: «L’importanza della storia, disse Dooreen Grainger, sta nel fatto che in qualche modo ti fa vivere in un tempo in cui non eri realmente vivo».

* E. Stretti, Evangelici e Novecento, La Spezia, 2023.



Foto, Franklin e Eleonor Roosevelt