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Norvegia. Un gioco biblico per portare il Vangelo ai giovani

Gate Zero è un nuovo gioco, rivolto ai quindicenni, a cui sta lavorando un team della Chiesa di Norvegia. Chi gioca, intraprende insieme al personaggio Max e suo cugino, che vivono nell’anno 2072, un viaggio indietro nel tempo grazie ad una macchina del tempo per risolvere un enigma che riguarda la loro defunta nonna. Durante la loro ricerca, i protagonisti devono svolgere alcuni compiti: Max, per esempio, deve camminare dal Monte degli Ulivi verso l’Orto del Getsemani e visitare il Tempio di Gerusalemme.

Attualmente è stata lanciata la versione proto del gioco, che è stato scaricata da circa 1.600 persone. La versione completa arriverà nel 2024: l’obiettivo è avere più di centomila utenti.
Il gioco uscirà in quattro edizioni, ha dichiarato a Vart Land lo sviluppatore Arve Solli. La prima conterrà una quarantina di eventi biblici. Ma l’obiettivo finale è ripercorrere l’intera vita di Gesù. «Non sappiamo ancora quanto velocemente usciranno le edizioni successive, ma speriamo di poterlo fare entro quattro o sei anni». Il gioco sarà disponibile tramite la piattaforma di gioco Steam.

Il gioco biblico mira a raggiungere più persone con il Vangelo, secondo Solli. «Vogliamo dotare i giovani della conoscenza e della comprensione della Bibbia», ha spiegato.
A tal fine, la Chiesa norvegese ha messo al lavoro dieci dipendenti a tempo pieno con un budget di 15-20 milioni di NOK (tra 1,3 milioni e 1,7 milioni di euro). Questo perché la Chiesa vuole assicurarsi che il gioco sia di buona qualità in modo che i giovani vogliano davvero giocarci.
«Ci sono più di 3 miliardi di giocatori in tutto il mondo e l’industria dei giochi è più grande di quella del cinema e della musica messe insieme», ha sottolineato Solli. Pertanto, ritiene che i giochi siano il mezzo più influente al mondo «per veicolare il messaggio più rivoluzionario che sia mai stato detto».

Attualmente, l’associazione Brunstad Christian Church (BCC) finanzia il progetto. Tuttavia, dal 6 giugno, la Chiesa ha avviato anche una raccolta fondi per reperire altro denaro.
Per garantire che il gioco sia teologicamente valido, gli sviluppatori spesso consultano teologi e studiosi biblici di varie denominazioni. «Giocare a Gate Zero dovrebbe essere come leggere la Bibbia, solo in forma di videogioco. Non come sostituto, ma come supplemento», ha aggiunto Solli.