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La pastora Karen Georgia Thompson diventa la prima donna a guidare la Chiesa Unita di Cristo negli Usa

Il Sinodo generale della Chiesa Unita di Cristo (Ucc) è entrato nella storia lunedì 3 luglio, quando ha eletto la pastora Karen Georgia Thompson come prima donna, e prima donna di colore, a guidare la denominazione come Ministro generale e Presidente.

La pastora Thompson è la terza donna nominata per questa carica, dopo le pastore Yvonne Delk (nel 1989) e Barbara Brown Zikmund (nel 1999), ma è la prima ad essere eletta.

«Oggi, Chiesa Unita di Cristo, abbiamo creato una prima volta insieme», ha detto dopo la votazione. «Non sarà l’ultima prima volta».

Ha ringraziato Delk e Brown Zikmund, affermando che hanno «sfondato le porte», aprendo la strada alla sua elezione.

«Mentre sono qui davanti a voi come vostro nuovo e debitamente eletto Ministro generale e Presidente, sono qui come una donna giamaicana immigrata, una madre e una nonna, una sorella e un’amica per molti», ha detto Thompson. «L’enormità di questo momento mi accompagnerà per molti anni a venire».

La sua elezione è avvenuta durante il 34° Sinodo generale dell’Ucc a Indianapolis, con 626 delegati che hanno votato a favore, 43 contro e sette astenuti. Inizierà il suo nuovo ruolo il 1° agosto, subentrando al pastore John Dorhauer, alla presidenza negli ultimi otto anni.

In una preghiera dopo il voto, circondata dalla sua famiglia, ha ricordato il tema del Sinodo, citando l’Apocalisse 21:5: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

In qualità di attuale responsabile della denominazione per le criticità globali e le relazioni interreligiose, la Thompson parla spesso della creazione di connessioni a tutti i livelli.

«Essere chiesa significa essere radicati localmente e concentrati globalmente, collegando i problemi che vediamo in modi che ci permettono di portare giustizia nel mondo», ha detto.

Parlando al Consiglio dell’Ucc prima della sua nomina, ha sottolineato che lo smantellamento dei sistemi oppressivi ovunque è necessario affinché le comunità e le congregazioni, a livello internazionale e nazionale, possano prosperare.

«Decolonizzare la Chiesa a tutti i livelli deve essere una priorità. La decolonizzazione della Chiesa include il nostro impegno per la giustizia razziale e non solo. Essere antirazzisti e inclusivi richiede che decolonizziamo le nostre istituzioni in modi che permettano a tutti di essere presenti e partecipare allo stesso modo. Questo è un impegno per l’equità per tutte e tutti».

Nel suo discorso di nomina al Sinodo generale Thompson ha parlato della speranza che vede nascere all’interno dell’Ucc.

«Qui è il luogo in cui abbiamo visto lo Spirito di Dio riversarsi tra noi in molti modi. Qui è il luogo in cui continuiamo a identificare le molte realizzazioni degli antenati. Qui è dove onoriamo la resilienza di coloro che sono venuti prima di noi, hanno corso dei rischi e spesso hanno fatto di più con meno di quanto abbiamo attualmente. E qui è il luogo in cui ci identifichiamo come ora, mentre riflettiamo sulla chiamata di Dio a essere sale e luce per il mondo».