istock-1410736734

India. Escalation della violenza contro i cristiani

A maggio la violenza contro i cristiani nello stato indiano nord-orientale del Manipur ha raggiunto livelli mai visti finora. Secondo la narrativa sponsorizzata dal governo il conflitto non è religioso ma tribale per i diritti sulla terra, tuttavia ogni dettaglio raccolto sugli episodi di violenza contraddice le affermazioni fatte dal governo nazionalista indù guidato da Narendra Damodardas Modi.

L’ultima ondata di distruzione è stata istigata dai nazionalisti del movimento per l’egemonia degli hindu (Hindutva). La maggior parte delle distruzioni è stata compiuta dal 3 al 6 maggio, ma gli attacchi continuano fino ad oggi nella capitale dello stato di Imphal e nella valle circostante.
Con il pretesto di un conflitto intercomunitario tra la maggioranza dei Meitei e le minoranze tribali (collettivamente conosciute come tribù Kuki/Zomi) in gran parte cristiane, quasi tutte le chiese cristiane nell’estesa Imphal Valley sono state bruciate, vandalizzate o profanate dalle milizie del governo del BJP.

Sebbene i Meitei siano principalmente considerati indù o aderenti alla religione Sanamahi, una piccola percentuale di loro si è recentemente convertita alla fede cristiana. Nell’ultimo conteggio presentato da FIACONA – ente di beneficenza con sede a Washington DC che raggruppa organizzazioni religiose e civiche protestanti, cattoliche, ortodosse, evangeliche, pentecostali e indipendenti impegnate a ridurre la violenza contro i cristiani in India – ben 145 chiese appartengono a cristiani Meitei, a conferma del loro coinvolgimento in questa violenza.
Secondo un rapporto pubblicato dall’Indigenous Tribal Leaders’ Forum (ITLF), 75 persone sono morte e più di 200 sono i feriti. Inoltre sono state attaccate più di 6.137 case che appartenevano a cristiani.

La distruzione sproporzionata delle chiese di Meitei nella valle di Imphal indica che i cristiani Meitei sono sottoposti a una pressione economica e sociale più grave che mai. Testimoni oculari hanno confermato a FIACONA che attori non statali che agiscono per conto del governo e leader della Hindutva sono responsabili delle violenze.
I governi del BJP, sia a Delhi che a Manipur, stanno cercando di mettere in cattiva luce le tribù Kuki, che vengono bollati come immigrati clandestini e coltivatori di papaveri. FIACONA ritiene che questa azione serva a diffamare indirettamente i cristiani di Manipur perché quasi il 100% delle tribù Kuki sono cristiane, e che la popolazione non dovrebbe essere fuorviata dagli sforzi del governo del BJP di mostrare i cristiani in cattiva luce.