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Per un San valentino consapevole

I dati del Report del Servizio analisi della Direzione centrale della Polizia Criminale, aggiornato al 20 novembre 2022, evidenzia che in Italia nel periodo 1 gennaio – 20 novembre 2022, «sono stati 273 gli omicidi (+2% rispetto allo stesso periodo del 2021), con 104 vittime donne (- 5% rispetto allo stesso periodo del 2021 in cui le donne uccise sono state 109). Le donne uccise in ambito familiare/affettivo sono state 88 (- 6% rispetto dello stesso periodo del 2021 in cui le vittime sono state 94); di queste, 52 sonos state uccise dal partner/ex partner (-16% rispetto alle 62 vittime dello stesso periodo del 2021)».

Anche il ministero dell’Interno italiano, proprio ieri 13 febbraio 2023, ha reso noti altri dati allarmanti (https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2023-02/62_settimanale_omicidi_13_febbraio_2023.pdf) .

Si legge, «alla data odierna, relativamente al periodo 1 gennaio – 12 febbraio 2023 sono stati registrati 33 omicidi, con 13 vittime donne, di cui 12 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 8 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato, rispetto a quello analogo dello
scorso anno, si nota un decremento sia nell’andamento generale degli eventi, che da 39 passano a 33, sia nel numero delle vittime di genere femminile, che da 15 diventano 13».

«Trovare la morte», «registrare» degli omicidi e segnalare «decrementi» sono espressioni burocratiche infelici, inadeguate.

Tuttavia, le informazioni segnalate dal ministero sono attendibili e fotografano l’intollerabile incremento di femminicidi nel nostro Paese. Un brutto risveglio, soprattutto se si sceglie (consapevolmente e giustamente!) di renderle note alla vigilia della ricorrenza della celebrazione dell’amore.

Anche in ambito protestante, l’ecumenismo mondiale non dimentica il tema.

Con un video, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Jerry Pillay, ha ricordato: «l’amore è un sentimento che si esprime con l’affetto profondo tenero e appassionato rivolto a un’altra persona, dunque è un sentimento di caloroso attaccamento personale e di profonda cura per un genitore, un figlio, un familiare o un amico un compagno o una compagna. L’amore dunque –, proseguito Pillay – rispetta l’altra persona, sostiene il suo benessere e non chiede nulla in cambio».

Questo è l’amore, ha rilevato Pillay, «che molti condividono e ricevono nelle relazioni familiari, platoniche e romantiche. In questo periodo di celebrazione dell’amore è necessario ricordare e condividere i simboli dell’amore, l’amore vero, naturale e salutare e che ci rafforza come individui, comunità e società».

Il Cec, nel 1998, ha dichiarato la violenza sessuale e di genere «un peccato» e ha ribadito la condanna di tali atti nel 2018. Tuttavia, circa 81.000 donne e ragazze sono state assassinate in tutto il mondo nel solo 2020, una donna ogni 11 minuti.

Tra queste, 46.980 donne e ragazze sono morte a causa della violenza del partner. Una donna su tre subisce abusi fisici, sessuali o di altro tipo nel corso della sua vita.

«È dunque necessario – conclude Pillay – prendere coscienza che questi dati si traducono in più di un miliardo di donne e ragazze che subiscono abusi e altre forme di violenza. E che 736 milioni tra queste, ragazze e donne, subiscono atti violenza fisica o sessuale intima da parte del propri partner. L’amore non è malvagio, l’amore guarisce, l’amore ristora, l’amore redime».

Intanto, lo street artist anonimo più famoso al mondo ha presentato la sua ultima opera proprio in occasione della ricorrenza di San Valentino. Un suo disegno è comparso nella città marinara di Margate. É un promemoria che giunge nel giorno dei fiori e dell’amore: non dimentichiamo la violenza sulle donne.

Banksy, ricorda così al mondo degli innamorati il tema. E lo fa sulla sua pagina Instagram (https://www.instagram.com/banksy/?utm_source=ig_embed&ig_rid=30df85ee-82de-4b7b-9159-bcd0c9ed8143) con la sua ultima opera.

Nella città marinara nella contea del Kent (Inghilterra), la scena ritrae una donna dai capelli vaporosi stile anni ’50, in guanti di gomma gialli, grembiule e vestito a quadri vintage che sembra sorridere e fare l’occhiolino, ma si capisce, soffermandosi un poco, che la donna è impegnata a collocare un uomo (il marito?) all’interno di un congelatore.

Nella serie di tre fotogrammi «postati» dall’artista, un secondo focus si sofferma sul volto della donna e si scorgono così il volto tumefatto, un occhio nero e un dente mancante. «Valentine’s Day mascara», è la terza didascalia postata da Banksy su Instagram.