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Quando la diaconia diventa Parola agìta, incarnata nei corpi e nelle relazioni, vissuta nel servizio

Un’ampia stanza a piano terra, livello marciapiede, accanto all’imponente edificio del Centro diaconale «La Noce»: questi sono i locali della chiesa metodista e valdese di Palermo, nel quartiere Noce, primo storico laboratorio nazionale del percorso «Essere Chiesa Insieme». Rendere questi locali una risorsa, farne un punto di riferimento, una “casa comune” non solo dedicata alla celebrazione del culto del Signore, ma anche da utilizzare in giorni infrasettimanali, al servizio della collettività. Fare della chiesa una “comunità a vocazione diaconale”, una comunità che sappia prendersi cura dei propri membri, reciprocamente, mettendo a disposizione competenze, doni, tempo; fare della chiesa una comunità disponibile ad aprirsi all’esterno, al quartiere, al contesto sociale in cui è inserita. Queste le motivazioni alla base dei due nuovi importanti progetti diaconali avviati circa un mese fa dalla nostra chiesa e che si stanno via via arricchendo di collaborazioni e risorse umane, oltre a interconnettersi vicendevolmente:

«Civilian Support and Advice Centre»: uno spazio – totalmente gratuito – di supporto e orientamento relativo alle problematiche di documenti (permesso di soggiorno, carta di identità), lavoro (CV e servizi per l’impiego), sistema sanitario (assegnazione/cambio medico, prenotazioni), sussidi (bonus vari, Spid, Isee), istruzione e formazione (tirocini, formazione professionale). Nato dalla collaborazione tra la nostra chiesa e il Centro diaconale «La Noce», ogni martedì pomeriggio – nei locali della nostra chiesa – a cura di una operatrice del Centro (al momento la dott.ssa Gloria Zuccaro) e di chi scrive, diacona con la cura della della chiesa metodista e valdese di Palermo Noce, in un lavoro di squadra appassionante ed efficace. Il servizio è trilingue: italiano-inglese-francese. 

«E la tua salute? Centro di ascolto e condivisione»: uno spazio sicuro, anch’esso gratuito, di ascolto competente e rispettoso, dove poter condividere problemi, dubbi, difficoltà, relativamente al proprio stato di salute. Nato dalla scoperta di un ambito “sommerso”, spesso trascurato. Uno spazio anche di formazione, per sviluppare la consapevolezza che l’accesso alle cure è un diritto universale da rivendicare e non dipende dal riconoscimento giuridico della persona: non esistono cittadini e immigrati; non esistono cittadinanza e clandestinità; non esistono “categorie” con privilegi e “categorie” invisibili. Esistono persone con pari diritti a essere assistite, curate e prese in carico relativamente ai propri bisogni sanitari. Ogni giovedì e venerdì pomeriggio, nei locali della chiesa, sempre a cura di chi scrive e in italiano-inglese-francese. Invitiamo tutti e tutte a consultare la nostra nuova pagina Facebook!