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La montagna non può rimanere marginale

Una valle che ha visto dei momenti di grande attività industriale, che ora conosce un declino su questo versante, ma che non accetta di vedere le strutture produttive ridursi a reperti di archeologia industriale, soprattutto in mancanza di alternative di sviluppo. Questo è uno degli intendimenti alla base della mobilitazione che si è svolta sabato 17 settembre, a Villar Perosa (To), e che prendeva le mosse proprio dalla denuncia del carattere marginale che viene ingiustamente riservato alla montagna. Vivere la montagna: quali prospettive, quali opportunità? era il tema, dunque, della manifestazione indetta dai sindaci dell’Unione montana Valli Chisone e Germanasca, che ha riunito qualche centinaio di persone lungo un percorso segnato da luoghi simbolici: partenza davanti allo stabilimento ex Sachs (chiuso da 10 anni) e arrivo di fronte alla Primotecs.

Non poteva essere evitato, naturalmente, di rimarcare il nesso tra le crisi globali (guerra, e quindi energia) e ciò che maggiormente attiene all’ambito locale: su questo aspetto si sono espressi gli amministratori locali.

Ma si è fatto sentire anche il riverbero di quelle questioni sociali da tempo poste all’attenzione della politica, e che ricevono risposte soltanto a singhiozzo. È il caso dei problemi nel comparto dei servizi: dall’istruzione, in particolare la difficoltà a reperire dirigenti scolastici che assicurino una certa stabilità (e se mancano i dirigenti, difficilmente avremo insegnanti con una certa continuità) oltre alle difficoltà, più volte segnalate, relative alla sanità (carenza cronica di personale infermieristico) e alle strutture per anziani e Rsa, su cui più volte la Diaconia valdese, la diocesi di Pinerolo e anche strutture private della zona hanno lanciato ripetuti allarmi..

Alla manifestazione, che ha visto l’intervento del vescovo di Pinerolo Derio Olivero, la presenza dei parroci e dei pastori e pastore delle chiese valdesi del I Distretto, anche la Diaconia valdese ha fatto sentire la propria voce, nelle parole di Marco Armand Hugon, che ha “rilanciato” le «30 domande» poste dalla Csd sotto il cappello «Ascoltare gli ultimi». Iniziativa lanciata in campagna elettorale: si aspettano le risposte…