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Kim Yong-Bok, l’ecumenismo perde un pioniere e un instancabile visionario

Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) e la Comunione mondiale di chiese iformate (Wcrc) piangono la scomparsa di Kim Yong-Bok il 7 aprile, all’età di 84 anni.

Kim, un ministro ordinato nella Chiesa presbiteriana di Corea, è stato un pioniere della teologia asiatica, in particolare della teologia Minjung.

«Ha reimmaginato la teologia riformata nel contesto coreano parlando della koinonia e delle sue implicazioni per il popolo coreano. Il suo lavoro è servito a ispirare tante persone in tutta l’Asia e nel mondo. La sua passione nel costruire una teologia “dal basso”, sollevando le prospettive degli oppressi, ha reinventato la teologia asiatica e ha incoraggiato un impegno più profondo del popolo di Dio», ha detto in una lettera di condoglianze la Segreteria generale della Wcrc.

Kim è stato moderatore del Dipartimento di Teologia dell’Alleanza mondiale di chiese riformate, un’organizzazione che ha preceduto l’attuale Wcrc, dal 1997 al 2004.

In una presentazione al Consiglio Generale del 2004 ad Accra, Ghana, intitolata “La posizione di confessione è il nucleo dell’Alleanza per la Vita”, Kim aveva dichiarato: «Sento fortemente che lo Spirito mi costringe a prendere una posizione decisiva radicata nella mia fede, confessando il Dio della Vita. Credo che questa sfida coinvolga le nostre chiese membro, il movimento ecumenico, e le  cerchie più ampie di comunità di fede. Per quanto tempo possiamo rimanere in silenzio?Alleanza significa azione. Alleanza significa la nostra azione di fede al Dio sovrano. Alleanza significa giustizia per i poveri e i deboli. Alleanza significa giustizia di genere e inclusione. Alleanza significa partecipazione di tutti gli esseri viventi come soggetti viventi. Alleanza significa fare la pace di Gesù Cristo. Alleanza significa giustizia sociale radicale e solidarietà. Alleanza significa celebrare la vita. Soprattutto l’alleanza significa la missione di Dio per la vita».

«La sua visione teologica era segnata da un impegno al fianco delle lotte delle persone. Una lotta a cui lui stesso partecipava. Parlava spesso del fatto che per il teologo impegnato “il carcere era una seconda casa”. Tale era il suo profondo impegno per i diritti umani, la dignità e la vita nella sua pienezza», prosegue la lettera di condoglianze.

Kim è stato vice-moderatore della Commissione del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) per la partecipazione delle Chiese allo sviluppo dal 1983 al 1991. Ha anche giocato un ruolo chiave nell’organizzazione della convocazione del Cec su “Giustizia, Pace e Integrità del Creato” nel 1990 a Seoul.

Nella sua lettera di condoglianze, il segretario generale del Cec, padrer Ioan Sauca, ha espresso il suo apprezzamento per il contributo di Kim: «Kim era un ecumenista impegnato che ha servito il movimento ecumenico instancabilmente e fedelmente. Apprezziamo profondamente il suo contributo alla pace e alla riunificazione della penisola coreana».

Kim ha anche ricoperto ruoli di primo piano nella Conferenza Cristiana d’Asia, nel Consiglio per la Missione Mondiale, e nella Federazione Mondiale degli Studenti Cristiani. È stato presidente dell’Università Hanil Jangshin (1992-1999), dell’Associazione Cristiana Coreana (1994-1995) e della Società Teologica Minjung Coreana (1999-2000).

Nato nel 1938, Kim si era laureato in filosofia alla Yonsei University nel 1961 e successivamente aveva studiato teologia al Princeton Theological Seminary. Ha scritto numerosi volumi tra i quali “Il popolo coreano e il cristianesimo” e “La biografia sociale del popolo coreano”.