15166394060_7cf0636fa0_c

Il 15 marzo sarà la Giornata per combattere l’islamofobia

 L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che stabilisce il 15 marzo come Giornata internazionale per combattere l’islamofobia.

La risoluzione, adottata per consenso dal corpo mondiale di 193 membri e cosponsorizzata da 55 paesi principalmente musulmani, sottolinea il diritto alla libertà di religione e di credo e ricorda una risoluzione del 1981 che chiede «l’eliminazione di tutte le forme di intolleranza e di discriminazione basate sulla religione o sul credo».

Esprime profonda preoccupazione per «l’aumento generale dei casi di discriminazione, intolleranza e violenza, indipendentemente dagli attori, diretti contro i membri di molte religioni e altre comunità in varie parti del mondo, compresi i casi motivati da islamofobia, antisemitismo, cristianofobia e pregiudizi contro persone di altre religioni o credo». 

La risoluzione chiede a tutti i paesi, agli organismi dell’ONU, alle organizzazioni internazionali e regionali, alla società civile, al settore privato e alle organizzazioni basate sulla fede «di organizzare e sostenere vari eventi ad alta visibilità volti ad aumentare efficacemente la consapevolezza di tutti i livelli sulla riduzione dell’islamofobia» e di osservare la nuova Giornata internazionale per combattere l’islamofobia.

L’Iran, insieme a Pakistan, Turchia, Arabia Saudita, Giordania e Indonesia, ha guidato i colloqui e ha riaffermato la sua determinazione a combattere l’islamofobia. La risoluzione condanna qualsiasi incitamento all’odio e violenza contro i musulmani e chiede di rafforzare gli sforzi internazionali per promuovere la tolleranza e la pace.

Presentando formalmente la risoluzione, – racconta il sito “Il faro di Roma” – l’inviato pakistano delle Nazioni Unite, Munir Akram, ha affermato che l’islamofobia è diventata una «realtà» che sta «proliferando in diverse parti del mondo».

«Tali atti di discriminazione, ostilità e violenza nei confronti dei musulmani – individui e comunità – costituiscono gravi violazioni dei diritti umani e violano la libertà di religione e credo», ha affermato Akram nella Sala dell’Assemblea Generale. 

La risoluzione riconosce «con profonda preoccupazione» ciò che ha affermato essere «un aumento generale dei casi di discriminazione, intolleranza e violenza, indipendentemente dagli attori, diretti contro membri di molte comunità religiose e di altre comunità».

L’adozione della risoluzione segue anni di discussioni sulla necessità di una giornata internazionale per combattere l’islamofobia, iniziata alla Mecca nel 2019 in seguito agli attacchi alla moschea della Nuova Zelanda.

 

Foto di Palazzo Chigi: il palazzo Onu di New York