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Dare “viva speranza” ai portatori di speranza

Da molti anni la Diaconia Valdese collabora con l’organizzazione non governativa “Living Hope” che nella regione di Odessa, in Ucraina, si occupa di accoglienza di bambini orfani o provenienti da situazioni di estrema fragilità e povertà e di giovani madri con i loro figli. L’organizzazione è stata fino a ora un punto di riferimento del territorio, permettendo a tanti e tante giovani di istruirsi e crescere in un ambiente ricco di stimoli indispensabili per spezzare il circolo vizioso dell’isolamento e del disagio.

Dal 2013 grazie alle opportunità e alle risorse dei programmi europei abbiamo potuto conoscere direttamente ragazzi e ragazze provenienti da questa organizzazione, li abbiamo incontrati negli scambi giovanili e nelle formazioni per operatori. Abbiamo ospitato questi giovani a Villa Olanda e ad Agape, siamo stati insieme a loro in altri paesi d’Europa a confrontarci sui temi dei valori europei, della diversità, del genere, del dialogo interreligioso, nel confronto siamo cresciuti e sono nate amicizie e connessioni arricchenti. Grazie ai programmi di volontariato, dal 2014 abbiamo avuto occasione di stringere con loro ancora altro tipo di relazioni, conoscendo a fondo alcuni di questi giovani che abbiamo ospitato in tanti nostri servizi o ancora permettendo ad alcuni italiani di conoscere e vivere Odessa per un anno intero. Teniamo i loro nomi in mente e nel cuore: Artem, Katerina, Olga, Veniamin, Eduard, Jenny. Kostya, arrivato quest’anno, era qui nel momento in cui è scoppiata la guerra: lontano dai suoi fratelli può solo pregare e confidare nel Signore che vegli su di loro.

Living Hope è anche un’associazione sorella che nasce nell’ambito dell’azione diaconale delle chiese protestanti. Fa parte della rete EDYN (Ecumenical Diaconal Year Network) a cui partecipa la Diaconia Valdese attraverso il suo ufficio volontariato. Nell’autunno del 2018 si è svolto proprio a Odessa l’EDYN annual meeting: partecipandovi abbiamo potuto conoscere di persona la realtà ucraina e in particolare Living Hope, cosa che ci ha consentito di vedere direttamente l’importante aiuto che offre ai bambini in difficoltà socio-economiche e alle loro famiglie – che già prima di questa catastrofe erano piuttosto difficili. Conosciamo bene anche Nicole Borisuk, una delle fondatrici e responsabili dell’organizzazione, che incontriamo almeno una volta all’anno in occasione dei meeting di questo gruppo di associazioni. Con lei abbiamo sviluppato le linee guida per l’accoglienza di volontari fragili, cioè quei giovani e quelle giovani cosiddetti “con minori opportunità” (fewer opportunities) il cui impegno nel volontariato può essere occasione di crescita fondamentale e unica.

Dallo scoppio della guerra Nicole ci tiene aggiornati su quanto sta accadendo. Ci scrive: «L’ultima settimana ha cambiato radicalmente le nostre vite. Dopo essere stati svegliati giovedì 24 febbraio dal suono delle bombe, io e Slavik – il marito – abbiamo deciso che avrei lasciato l’Ucraina insieme ai bambini e alle madri, fuggendo in Germania, per poter sostenere l’accoglienza di altri rifugiati, mentre Slavik sarebbe rimasto a Odessa. Nel frattempo, abbiamo trasformato alcuni locali della chiesa protestante a Hermannsdorf – in Gemania -, il luogo dove sono cresciuta, in una comunità residenziale per 37 persone di Odessa e dei dintorni. Altri rifugiati sono stati ospitati in famiglie». Chiedendoci di pregare per loro Nicole ci invita a fare quanto possibile per sostenerli.

La Diaconia Valdese ha aperto una sottoscrizione per Living Hope (https://www.diaconiavaldese.org/csd/news/raccolta-fondi-per-l-organizzazione-living-hope-di-odessa.php) per dare ancora speranza a chi così tanta ne ha dispensata negli anni.