volantini

Le critiche vanno fatte alla luce del sole

Una Torre Pellice ancora assonnata, dopo la festa dei falò, si è svegliata tappezzata di volantini di “denuncia”: «IO NON CI SONO. NO ad una chiesa che chiede un lasciapassare». Non si vuole qui entrare nel merito delle decisioni di alcune chiese o dell’opportunità di delibere governative, ma semplicemente dire che ci dispiace molto. 
In primo luogo, per la grafica: un disegno stilizzato rappresenta fratelli e sorelle che partecipano ai fuochi, disegnati in nero, privi del cuore, in contrasto con gli assenti (tratteggiati), che il cuore, invece, ce l’hanno. Il giudizio, ingiusto e poco fraterno, è oltretutto immotivato, dato che è rivolto a chi partecipa alla festa di una comunità, non alle decisioni di una chiesa, opinabili o meno.
In secondo luogo, per l’uso strumentale della Bibbia: i versetti biblici tratti da una “seconda lettera ai Galati” (di lettera ai Galati ce n’è una sola) sono richiamati in maniera imprecisa (non corrispondono ad alcuna delle versioni in uso nelle chiese cristiane), e non rispettosa del ragionamento teologico che in quel capitolo (Gal. 2, 15-21) l’apostolo Paolo sta argomentando (l’essere cristiano non è funzione di una sequela esteriore di una legge – la circoncisione –, bensì della fede in Gesù Cristo).
Ma ciò che spiace di più è che il dissenso sia stato espresso con volantini anonimi, distribuiti e affissi nel buio della notte. Riteniamo che anche quando le idee siano differenti e anche molto distanti tra loro, sia sempre preferibile dialogare e confrontarsi nella chiarezza, alla luce del sole e nella fraternità: quest’ultima vorremmo sempre mantenerla, custodirla, anche se rimarremo su posizioni contrapposte.