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USA. Cala l’appoggio degli evangelici bianchi alla cittadinanza per gli irregolari

Nel 2013, creare un percorso verso la cittadinanza per milioni di immigrati privi di documenti negli Stati Uniti fu una questione su cui praticamente tutti i principali gruppi religiosi americani erano d’accordo. La causa era talmente in grado di unire trasversalmente tutti al punto che gli evangelici conservatori si unirono ai leader liberali di altre fedi per lanciare una campagna che spingesse il Congresso ad approvare una riforma dell’immigrazione.

Secondo un nuovo sondaggio pubblicato la scorsa settimana dal Public Religion Research Institute, quel fronte religioso unito sulla questione sarebbe un ricordo del passato.

La ricerca ha rilevato che, mentre il sostegno generale a un percorso verso la cittadinanza è rimasto praticamente invariato tra il 2013 e il 2021 (dal 63% al 62%), le posizioni di alcuni gruppi religiosi hanno subito notevoli cambiamenti.

Ad esempio, il sostegno tra i cattolici bianchi è sceso dal 62% al 54%, e l’appoggio di quelli che professano una religione non cristiana è calato dal 68% al 55%.

Il cambiamento più notevole si è verificato tra gli evangelici bianchi: nel 2013, la maggior parte di loro (56%) ha sostenuto un percorso verso la cittadinanza, ma oggi solo il 47% afferma di sostenerlo. Si sono verificati piccoli cambiamenti al ribasso anche tra i protestanti bianchi (dal 61% al 59%) e gli ispanici cattolici (dal 74% al 70%).

Alcune comunità di fede invece hanno avuto una tendenza nella direzione opposta. I protestanti neri sono ora il gruppo religioso più favorevole a un percorso verso la cittadinanza, passando dal 70% nel 2013 al 75% nel 2021. Anche il sostegno tra gli americani che non sono affiliati ad alcuna religione è aumentato al 69% dal 64%.

Altro dato interessante è che diversi grandi gruppi descrivono oggi l’immigrazione come una “questione critica”. Nel 2013 era una posizione di minoranza tra gli evangelici bianchi (38%), i cattolici bianchi (36%) e i protestanti bianchi mainstream (32%). Mentre l’anno scorso, la maggioranza di tutti e tre i gruppi ha affermato di considerare problematico il fenomeno migratorio, con i cattolici bianchi in cima alla lista (57%).

Tra gli evangelici bianchi che vedono l’immigrazione come un problema, solo il 34% ha espresso sostegno per consentire agli immigrati privi di documenti di diventare cittadini a condizione che soddisfino determinati requisiti.

Sono stati più ricettivi (41%) sulla questione di dare uno status legale agli immigrati portati illegalmente negli Stati Uniti da bambini (Deferred Action for Childhood Arrivals o DACA).

La retorica e le politiche intransigenti dell’ex presidente Donald Trump nei confronti degli immigrati sono state ampiamente criticate dagli esponenti religiosi liberali, ma spesso abbracciate dai protestanti evangelici, che erano tra i suoi più fedeli sostenitori.

Il tentativo di Trump di “ammorbidire” il DACA, ad esempio, è stato criticato fortemente da una miriade di gruppi religiosi nel 2017, pur essendo elogiato da alcuni dei suoi consiglieri evangelici.

Gli evangelici bianchi rimangono il gruppo meno propenso a dire che «il numero crescente di nuovi arrivati ​​da altri paesi rafforza la società americana», passando a malapena dal 38% al 35% nell’arco di tempo che va dal 2011 al 2021.

I non affiliati ad una religione, nel frattempo, hanno visto un cambiamento marcato e ora sono il gruppo più propenso a dire che gli immigrati rafforzano la società americana: il loro sostegno è balzato dal 65% al ​​74%.

Un cambiamento ancora più significativo ha avuto luogo tra i protestanti neri: mentre nel 2011 era d’accordo solo il 48%, oggi lo è il 69%.