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Un sostegno concreto

Attraverso il Rapid Response Fund della Federazione luterana mondiale (Flm), la Comunione è stata in grado di raccogliere aiuti economici e fornire sostegno e soccorso diretto (e indiretto) alle numerose congregazioni e comunità locali che in questi anni hanno dovuto affrontare sfide senza precedenti per via della pandemia di Covid-19. 

La risposta della Comunione luterana «è stato un esempio, altresì una conferma, di solidarietà condivisa tra le Chiese membro e tra i partner della Flm e di un impegno: quello di non lasciare indietro nessuno», ha affermato Rebekka Meissner, dirigente del programma della Flm per i progetti della Chiesa.

Osservazioni emerse in occasione di un incontro realizzato per presentare l’impatto del Fondo di risposta rapida (Rrf) del Covid-19 della Flm nel 2020 e nel 2021.

Diverse chiese membro e agenzie collegate e donatori privati, ​​hanno contribuito ai progetti che sono stati implementati in tre fasi per assistere le congregazioni e le comunità locali che hanno affrontato bisogni significativi in ​​Africa, Asia, Europa e America Latina e Caraibi.

Complessivamente la Flm, ha fornito sostegno a progetti a breve termine per un totale complessivo di 1.142.919 euro per 181 progetti di 87 chiese membri in 53 paesi, portando soccorso diretto e indiretto a migliaia di persone. La panoramica degli importi assegnati ai progetti Rrf sono: 34 per le chiese membro della Flm in Asia, 25 in Africa, 12 in Europa e 16 in America Latina e Caraibi.

L’intervento ha permesso la distribuzione di cibo e altresì la capillare sensibilizzazione sulle misure di protezione sanitaria per fermare la diffusione del coronavirus; inoltre, sostegno a bambini e a scuole. Molte chiese hanno anche affrontato lo spinoso tema dell’aumento di casi di violenza domestica e di genere; investito in nuovi strumenti di comunicazione per la realizzazione di culti online e assistenza psicosociale e pastorale. 

«Sebbene il sostegno fosse stato pensato inizialmente per un aiuto immediato, il suo impatto è andato ben oltre, affrontando i bisogni sia di base sia quelli a lungo termine», ha affermato Meissner, citando esempi di progetti realizzati in diverse regioni. 

Una campagna di sensibilizzazione sul Covid-19 da parte della Chiesa dei fratelli luterani del Camerun prevedeva anche la distribuzione di kit per il lavaggio delle mani a parrocchie, chiese e uffici ecclesiastici, moschee e altri luoghi pubblici. 

Il progetto, si legge sul sito della Flm, ha raggiunto più di 50.000 persone di fedi e di background diversi ed è servito, anche, come testimonianza di solidarietà interreligiosa.

La Chiesa evangelica della Confessione di Augusta nella Repubblica Slovacca ha invece organizzato esperienze di formazione e di lavoro strutturate e pensate per i più giovani e le più giovani particolarmente colpiti dal lockdown e dalle misure di contenimento del virus. 

Alcuni seminari all’aperto tenutisi nella foresta sono stati un modo creativo per rafforzare le abilità teoriche e pratiche e alimentari. La riflessione e la crescita spirituale attraverso devozioni mattutine, incontri di amicizia e discussioni tra pari.

In Indonesia, la Chiesa protestante cristiana Batak (Hkbp) ha avviato un progetto di piscicoltura (allevamento dei pesci) per promuovere la sicurezza alimentare per le famiglie colpite dal contraccolpo economico del Covid-19. Attività che hanno coinvolto gruppi di giovani e di donne delle comunità cristiane e musulmane.

In Argentina la Chiesa evangelica (River Plate) ha offerto una puntuale formazione alle donne che, una volta scarcerate, sono costrette a rimanere agli arresti domiciliari e dunque escluse dal mercato del lavoro tradizionale. Le competenze in panificazione, gestione, amministrazione e contabilità hanno aumentato il loro accesso alle opportunità di lavoro e migliorato le condizioni di vita delle loro famiglie.