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Myanmar. Nel caos continua il ministero della Chiesa Presbiteriana

Il primo febbraio del 2021 avvenne il brutale colpo di Stato che portò il Myanmar nel caos. In un anno caratterizzato da violenze ed estrema precarietà, la Chiesa Presbiteriana del Myanmar (PCM) ha continuato a portare avanti il suo ministero.

«Le relazioni quotidiane che riceviamo dal Myanmar sugli scioccanti atti di brutalità da parte della giunta militare sono strazianti», ha affermato il pastore Philip Woods, direttore associato per la strategia, il programma e il reclutamento di World Mission. «I nostri partner non sono però scoraggiati. Nell’unità, sono determinati a sostenersi a vicenda e a resistere alla giunta militare. Le nostre preghiere e la nostra solidarietà significano tutto per loro: hanno bisogno di una schiera di testimoni che li sostengano».

Ramthanga, segretario generale della PCM, ha delineato le priorità di intervento: in primis c’è la necessità di generatori di ossigeno e spazio aggiuntivo per l’Agape Hospital, gestito dalla PCM. Alla prevista assemblea generale che si terrà nel mese di febbraio, si discuterà se trasferire l’ospedale nel complesso del Children Development Center.

Attualmente, il sito dell’ospedale si trova nel centro della città dove non vi sono le condizioni per attuare degli ampliamenti. Il Child Development Center invece si trova ai margini della città vicino al Tahan Theological College del PCM ed è un sito molto più grande.

In una recente comunicazione Ramthanga ha scritto: «Nella regione di Kalay, ci sono ancora molti scontri. La giunta militare usa artiglierie e (a volte) attacchi aerei. Molti villaggi vengono distrutti e le persone trovano riparo in altri villaggi e nelle giungle. Molti abitanti sono fuggiti a Kalaymyo e Tahan in base alla loro etnia e religione. Ora, la PCM ospita anche alcuni di questi sfollati al Tahan Theological College: al momento ne abbiamo trenta. È molto probabile che il numero di sfollati aumenti perché la chiesa di Tahan Hmarveng ha aperto una scuola informale nella quale ai bambini si insegna inglese, matematica, letteratura birmana e mizo».

Le testimonianze confermano che la situazione in Myanmar, in particolare nello stato Chin, sta peggiorando di giorno in giorno. Sempre più sfollati fuggono e si nascondono in luoghi non sicuri, temendo una repressione militare sempre più spietata. Occorrono aiuti umanitari ovunque.

Lunedì l’agenzia Reuters ha riferito che Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada hanno imposto sanzioni contro i membri della giunta in Myanmar, tra cui il comandante in capo Min Aung Hlaing.

 

Photo by Philip Woods