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Ariaferma a Regina Coeli

Oggi alle ore 15,00 nel carcere di Regina Coeli a Roma avverrà la proiezione di Ariaferma, film diretto da Leonardo Di Costanzo e magistralmente interpretato tra gli altri da Toni Servillo e Silvio Orlando, che tratta con intensità il tema del rapporto tra detenuti e agenti di Polizia penitenziaria.

Dopo la visione vi sarà un dibattito a cui parteciperà l’attore e autore Salvatore Striano, e Raffaele Bruno, deputato del Movimento 5 Stelle, firmatario della proposta di legge «Disposizioni per la promozione e il sostengo delle attività teatrali negli istituti penitenziari». 

«La cifra artistica e lo spessore di Salvatore Striano, ex detenuto e ora bravissimo attore, nonché uno dei protagonisti del film – prosegue Bruno –, non potrà che arricchire il confronto sulla proposta di legge attualmente in esame in commissione Giustizia alla Camera. La proposta, sviluppata in tre articoli, prevede l’istituzione di un Osservatorio permanente sulle attività artistico-teatrali nelle carceri, l’individuazione di uno spazio dedicato a laboratori artistici in ogni Istituto, e la promozione e il sostegno di attività laboratoriali attraverso un fondo dedicato». 

Da circa due anni Bruno, con gli artisti del collettivo «Gli ultimi saranno» (https://gliultimisaranno.it), è stato impegnato in più di 20 incontri in oltre 15 carceri italiane. «Porsi il problema di cosa accade ad una persona reclusa è qualcosa che riguarda tutti – prosegue Bruno –. Se una persona che ha commesso una serie di errori una volta arrivata in carcere ha la possibilità di praticare una trasformazione, questa persona verrà restituita alla società cambiata, trasformata, non sarà più la stessa persona di prima, ma sarà per tutti e tutte noi una risorsa, un valore e, in alcuni casi, anche un maestro».  

Conclude Bruno: «La proposta di legge Teatro in ogni carcere ha iniziato il suo corso alle Camere, il mio compito è, più che mai, quello di raccontare nel modo più limpido possibile le profonde rinascite a cui ho assistito all’interno degli istituti, la vertigine di comunità e di reale uguaglianza durante una messa in scena, i sorrisi e le lacrime trattenute degli agenti, perché credo che la questione non sia tanto approvare o meno la pdl, quanto capirne profondamente le ragioni e gli orizzonti».