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A Palermo per chiedere porti aperti e città accoglienti

Il Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese è tra le realtà che stanno prendendo parte e promuovendo la campagna per le richieste del Manifesto di Palermo sulle migrazioni, una serie di proposte stilate dalla società civile rivolte alle istituzioni nazionali ed europee.

«Vi invitiamo ad unirvi a noi, – si legge sulla pagina facebook del Centro diaconale-, oggi alle 16.30, per prendere parte al sit-in Porti aperti, città accoglienti presso la Cala, davanti il porticciolo della Guardia Costiera, dove municipalità europee aperte e solidali si incontrano per provare a scardinare le logiche securitarie alla base della non-gestione dei flussi migratori».

Come primo passo della Campagna per le richieste del Manifesto di Palermo sulle migrazioni (nel quale la società civile ha sintetizzato le sue proposte riguardanti le migrazioni e rivolte alle istituzioni EU/IT), i promotori vogliono:

– «mostrarci vicinə a tuttə coloro che operano per i difendere i diritti umani, informare e salvare vite e per questo vengono osteggiatə e criminalizzatə;

– ribadire le richieste politiche del Manifesto, in particolare quelle di una missione search and rescue europea nel Mediterraneo, di canali legali d’accesso e di corridoi umanitari e quindi di una radicale modifica delle attuali politiche europee di chiusura, militarizzazione ed esternalizzazione delle frontiere».

Al porticciolo i manifestanti si troveranno a pochi metri dalla nave Sea Eye 4, finanziata dalla coalizione United4Rescue che vede la Chiesa evangelica in Germania (Ekd) quale capofila, e che oggi è l’ennesima nave di soccorso in mare bloccata amministrativamente in porto.

Verrà presentato il Manifesto di Palermo ma non solo, sono previsti diversi interventi delle associazioni della rete, delle Ong che operano soccorso in mare, dell’equipaggio della Sea Eye, ci saranno percussioni e momenti di condivisione e coinvolgimento.

L’evento sarà anche online sulla pagina facebook a questo link  e in collegamento con altre città italiane, creando ponti collegati da esperienze simili.

«Con la nostra partecipazione – conclude il comunicato del Centro diaconale La Noce – ribadiamo ancora una volta la necessità di porre l’accento sul tema dei diritti umani, di rendere il transito e la circolazione libere, permettendo alle persone di accedere al loro diritto di asilo e di usufruire di vie legali e sicure e di protezione internazionale. Continueremo ad opporci alle politiche che affrontano il tema della migrazione come una perenne emergenza».

Adesioni al Manifesto e alla Campagna: 
Forum Antirazzista Palermo, Watch the Med – Alarm Phone, Sea Watch, Mediterranea Saving Humans, Salvamento Maritimo Humanitario, ADIF, CISS, Amnesty International – Sicilia, borderline-europe, Open Arms – Italia, ResQ – People Saving People, Medici Senza Frontiere, INTERSOS Organizzazione Umanitaria Onlus, Basta Violenza alle Frontiere, Josi & Loni Project, Green Italia, Razzismo brutta storia, Islamic Human Rights Commission, Borderline Sicilia, Legambiente Sicilia, Forum Lampedusa Solidale, CESIE, PRISM Impresa sociale, CEIPES, Gambian Association – Palermo, Nio Far associazione giovani senegalesi, Ikenga, Giocherenda, Moltivolti, Centro Diaconale “La Noce” Istituto Valdese, Refugees Welcome Italia – Palermo, Arte Migrante Palermo, Linea d’Ombra, Comitato Antirazzista Cobas, Cobas Scuola Palermo, CGIL – Palermo, Banca Etica – GIT Sicilia Ovest, Grupo de Estudios en de (In) Movilidades y Territorios – del Intituto de Investigaciones Históricas y Sociales de la Universidad nacional de la Patagonia (Argentina), Legambiente Palermo, Ecomuseo Mare Memoria Viva, booq, Diaria, ARCI Palermo, ARCI Porco Rosso, Bocs Aps, Laboratorio Andrea Ballarò, Laici Comboniani Palermo La Zattera, Missionari Comboniani Palermo, Centro Salesiano Santa Chiara – Palermo, Comitato di base No MUOS – Palermo, Emmaus Palermo odv, Per il Pane e le Rose, Rete Anticoloniale Siciliana, Centro Impastato – No mafia Memorial, Rete Antirazzista Catanese, TrinArt, Associazione antimafie Rita Atria, Presidio Libera di Lucca.