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Trump e la minaccia dei tagli all’Oms

Il Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli Usa (NcccUsa) esorta il presidente Donald Trump ad annullare la sua decisione di sospendere i finanziamenti all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). «Una scelta pericolosa, immorale e sbagliata», si legge nella dichiarazione diramata ieri dal Consiglio. 

«Anche se le istituzioni internazionali come l’Oms non sono state perfette, la sospensione dei finanziamenti è una decisione irresponsabile», ha affermato Jim Winkler, il presidente e segretario generale del Consiglio Nazionale delle Chiese. 

«Sono orgoglioso del fatto che gli Stati Uniti siano stati tra i più generosi finanziatori dell’Oms – ha detto Winkler –. Sono altresì convinto che qualunque azione si possa mettere in atto per far migliorare l’azione dell’Oms sia necessaria. Questo, tuttavia, non è il momento delle polemiche e delle azioni punitive poiché il mondo intero sta combattendo una pandemia. Non è il momento, dunque, di sospendere i finanziamenti», ha proseguito Winkler, chiosando infine «sarebbe un vero disastro».

John Dorhauer, il presidente del consiglio di amministrazione del Consiglio Nazionale delle Chiese, ha anch’esso invitato il presidente Trump a «tornare sui suoi passi» e a non tagliare i finanziamenti. 

«Dobbiamo dare un segnale al mondo, non certamente questo. I contributi che gli Usa destinano alla salute mondiale sono un obbligo morale da cui non possiamo sottrarci», ha concluso.

Anche il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) Ioan Sauca, ha espresso il suo profondo sgomento. «Il fatto che la colpa della pandemia sia stata di fatto attribuita all’Oms è assurda. L’Oms è l’unica risposta che abbiamo; l’unica risposta coordinata e coerente per poter fronteggiare questa crisi sanitaria mondiale». 

I leader del Consiglio nazionale delle chiese Usa e del Consiglio ecumenico delle chiese hanno infine convenuto che «la pandemia Covid-19 è talmente nuova e sconosciuta che l’unica risposta possibile oggi è operare attraverso una solida solidarietà internazionale. Attivare un serio coordinamento tra la scienza, le esperienze raccolte negli Stati colpiti dalla pandemia acquisendo analisi dei dati disponibili. Ruolo che l’Oms già svolge. Per questo il contributo economico dovrebbe non solo essere sostenuto, ma rafforzato». 

Quando questa crisi sarà alle nostre spalle, si spera, «il mondo dovrà lavorare per attuare le riforme necessarie per creare una architettura sanitaria globale», ha aggiunto Sauca «ma ora l’urgenza è contenere la diffusione del virus, gestire la sua minaccia, utilizzando tutti gli strumenti disponibili per farlo».