640px-dnc_winter_meet_0063_pick_pete_buttigieg_33134449016

Segni di risveglio nella sinistra religiosa statunitense?

E’ in queste settimane sotto la piena luce dei media. A 37 anni, Pete Buttigieg, sindaco di South Bend, una cittadina dell’Indiana, è il primo omosessuale dichiarato – e sposato nella sua chiesa episcopale con un uomo – a intraprendere la corsa per la nomination democratica del 2020. Soprattutto, non esita a sottolineare quanto la fede cristiana ispiri la sua azione politica.

Riuscirà a rivitalizzare il cristianesimo progressista? In ogni caso, sembrano crederci diversi osservatori, mentre la destra evangelica è stata una base determinante per l’elezione di Donald Trump, nel 2016. Questa destra cristiana, che costituisce una base essenziale per i repubblicani dai tempi di Ronald Reagan sembra oggi avere il monopolio virtuale delle posizioni religiose nel paese.

Le parole di Pete Buttigieg sulla sua fede, in un partito in cui la tradizione è di esprimersi con maggiore discrezione sulle questioni religiose rispetto ai repubblicani, sono sorprendenti. Alla domanda su quale sia il suo motore politico, la sua ispirazione, la stella nascente dei democratici non ha esitato a rispondere di esser stato guidato «Dall’immagine di Cristo venuto sulla Terra come servitore» ma anche dalla sua “comunità”, dalla sua “fede” e dai suoi parenti, incluso suo marito, sposato alcuni mesi fa nella cattedrale di South Bend. «Tutto ciò ti aiuta a tenere i piedi per terra, a non perdere i contatti con le cose care», ha detto semplicemente.

Il 12 aprile, in un incontro con un’organizzazione Lgbt, Pete Buttigieg ha attaccato il vicepresidente repubblicano Mike Pence, anch’egli dell’Indiana, e, come lui, battezzato cattolico prima di entrare a far parte di un’altra chiesa. «Se il fatto che io sia gay è una scelta, è una scelta che viene da molto, molto in alto», ha detto. «Ed è quello che vorrei che i Mike Pence di tutto il mondo capissero: se avete un problema con chi sono, il vostro problema non mi riguarda. La vostra disputa è con il mio creatore».

Un approccio cristiano inclusivo e sociale, contrario alla visione repubblicana. Due giorni dopo quell’incontro, Pete Buttigieg ha annunciato la sua candidatura per la nomina del suo partito per le elezioni presidenziali del 2020.

«In una campagna, nulla è mai casuale. Pete Buttigieg è molto consapevole delle questioni legate a come gestire la narrazione sulla sua vita, perché ha studiato ciò ad Harvard. Se mette avanti la sua fede, questo fa parte della sua strategia politica, aspetto che non gli impedisce certamente di essere completamente sincero», dice Lauric Henneton, docente all’Università di Versailles-Saint Quentin e specialista delle religioni negli Stati Uniti.

Questa insistenza sul suo credo religioso fa parte di una “vecchia” filiazione, ricorda anche il ricercatore, quello del movimento sociale evangelico della fine del XIX secolo, all’inizio del XX secolo, che particolarmente ha prosperato nelle grandi città ma anche nel Midwest di medie dimensioni … da dove proviene Pete Buttigieg.

«Il riemergere della sinistra religiosa non è fatto nuovo, anche se non ha mai fatto veramente breccia», dice ancora Henneton. Anche Hillary Clinton e Barack Obama hanno parlato della loro fede perché la variabile religiosa deve ancora essere presa in considerazione nelle elezioni americane. Nel 2004, l’incapacità del cattolico John Kerry di parlare della sua fede durante la campagna contro Bush gli è stato forse fatale. Un altro punto di interesse è il fatto che altre importanti figure democratiche hanno parlato apertamente del loro vivere la sfera religiosa, come ad esempio il senatore del New Jersey Cory Booker, metodista. Recentemente, la giovane candidata democratica al Congresso Alexandria Ocasio-Cortez ha anche sottolineato l’importanza della fede cattolica nella sua visione della giustizia. Il caso di Buttigieg non è isolato.

«Questo modo molto disinibito di parlare della fede in un partito che è tradizionalmente molto più discreto in materia è abbastanza nuovo», afferma Henneton. «Tra la destra religiosa e la sinistra religiosa, la principale differenza è stata a lungo la visibilità».

Un’altra differenza fondamentale tra la sinistra e la destra religiosa, dice lo specialista, riguarda «la capacità di organizzazione e mobilitazione: la destra religiosa è una macchina di guerra in termini di mobilitazione mentre la sinistra religiosa è molto atomizzata».

Perché questo cambio di rotta? «Donald Trump è stato in grado di convincere i Midwest degli Stati Uniti che un tempo avevano votato per Obama e sono affiliati alla Chiesa cattolica o alle chiese protestanti tradizionali», ha spiegato lo studioso. Si tratta, in particolare, di riconquistare questi elettori sensibili alla questione religiosa».