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La fragilità umana

La grazia del Signore nostro Dio sia sopra di noi, e rendi stabile l’opera delle nostre mani; sì, l’opera delle nostre mani rendila stabile
Salmo 90, 17

Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla
Giovanni 15, 5

Se c’è qualcosa di cui ciascuno può essere certo, è la propria fragilità. 

Siamo fragili e, inevitabilmente, lo sono anche le opere delle nostre mani, tutto ciò che facciamo, anche con impegno e dedizione, è inevitabilmente instabile, precario.

Di fronte a questa realtà ci sono almeno due tentazioni da riconoscere e da cui fuggire.

La prima, è quella di non ammettere la propria fragilità, di nascondersela e quindi di mentire a se stessi. Quando si fa questa scelta, si finisce sempre per fare del male e farsi del male. 

All’opposto, un’altra tentazione è di lasciarsi abbattere, di deprimersi di fronte alla realtà della nostra infinita debolezza. In questi e in altri modi possiamo farci annientare dalla nostra fragilità, oppure possiamo accogliere l’evangelo e lasciarci trasformare, capendo che siamo schiacciati dalla nostra debolezza solo quando vogliamo fare a meno di Dio.

Il Salmo 90 è tutto una meditazione sulla fragilità umana e termina con il versetto 17 che è una benedizione che diventa preghiera: Signore la tua Grazia renda stabile l’opera delle nostre mani; rendi solido il frutto delle nostre fatiche.

Il salmista non chiede a Dio di sostituirsi all’uomo, di faticare al posto nostro. Non si tratta, però, nemmeno di chiedere a Dio di perfezionare ciò che abbiamo fatto noi, come se l’opera delle nostre mani fosse piuttosto buona e che mancherebbe solo il tocco di Dio per renderla completa. No! Senza il suo intervento fin dall’inizio, la nostra opera è inconsistente, destinata a disgregarsi. Solo Dio può rendere stabile ciò che stabile non è.

Le Parole del vangelo ci vengono incontro con ancor più chiarezza. Se volete, potete fare cose straordinarie – dice il Signore – ma solo se resterete in me

Senza di Lui non possiamo far nulla, se invece restiamo attaccati a Lui come i tralci alla vite, lo Spirito santo, come linfa spirituale, ci farà produrre frutti meravigliosi, ciò accadrà nonostante la nostra fragilità e – proprio per questo – con la nostra fragilità.