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Naufragio Crotone, chiese evangeliche: «Denunciamo politiche che causano morti»

«Di fronte all’ennesima morte di adulti e bambini che cercavano sicurezza e rispetto in Europa, denunciamo le politiche che l’hanno causata – dichiara Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) – la carenza delle vie legali di emigrazione e di asilo, di un sistema di soccorso in mare che, invece di incoraggiare le Ong che operano nelle operazioni di ricerca e salvataggio, le ostacola con norme irragionevoli e pretestuose; i continui attacchi alla politica dell’accoglienza e dell’asilo presentata come lesiva degli interessi nazionali. In realtà è il contrario: vie legali di immigrazione e coerenti politiche di integrazione costituiscono un fattore di crescita economica e sociale anche per il nostro Paese.

Il tempo con cui noi cristiane e cristiani ci prepariamo alla Pasqua ci chiama alla conversione, cioè a cambiare mentalità e comportamenti. C’è bisogno di conversione, di un cambio di passo delle politiche migratorie e dell’accoglienza, nello spirito della solidarietà internazionale, dei diritti umani e delle norme costituzionali in materia di asilo. Per questo, nelle predicazioni, negli studi biblici, nelle riunioni di preghiera ci sentiamo chiamati, alla luce delle Scritture, ad affrontare il tema delle migrazioni e della giustizia globale.

Come cristiane e cristiani, abbiamo la preghiera e la testimonianza ma, al tempo stesso, rivolgiamo un appello alle forze politiche perché si convertano a una nuova comprensione del fenomeno migratorio, liberata dalle paure artificiali e dalla propaganda che agitano il dibattito pubblico.

Di fronte ai morti a causa delle cattive politiche migratorie chiediamo rispetto, serietà, impegno per fermare le stragi dell’immigrazione cosiddetta “irregolare” e per costruire vere vie migratorie complementari, nel rispetto della sicurezza di tutti – delle italiane e degli italiani e delle persone che migrano».


Lampedusa, agosto 2022. (Foto di Benedetta Fragomeni)