istock-945041026

Israele apre alla maternità surrogata per tutti

Le coppie dello stesso sesso in Israele hanno diritto a ricorrere alla gestazione surrogata per avere figli, ha stabilito domenica 11 luglio la Corte suprema israeliana. La mossa arriva un mese dopo l’arrivo di una nuova coalizione al potere in Israele, guidata da Naftali Bennett e dal suo alleato Yair Lapid, favorevole alla “gestazione per altri”. La sentenza, acclamata dai sostenitori dell’uguaglianza nel paese, è vista dalla maggior parte dei conservatori come un’erosione dei valori familiari e provoca imbarazzo in una parte della comunità ebraica israeliana.

Nel febbraio 2020, la Corte suprema israeliana aveva emesso una prima sentenza parziale che ordinava ai legislatori di porre fine alla discriminazione nella maternità surrogata entro 12 mesi, sostenendo che l’esclusione delle coppie omosessuali e dei single era incostituzionale. Ma l’allora governo, guidato da Benjamin Netanyahu e che comprendeva partiti ultra-ortodossi contrari a tale partura, non ha legiferato su questa delicata questione.

«Solo un mese fa, i partiti ultra-ortodossi facevano il bello e il cattivo tempo alla Knesset (il parlamento israeliano), ed era impensabile che una simile apertura fosse possibile», esprime, da Gerusalemme, il rabbino francese Jacquot Grunewald sulle colonne del quotidiano La-Croix. «Se gli haredim (ultra-ortodossi) sono ora particolarmente virulenti verso questa decisione, è soprattutto per gridare il loro disaccordo nei confronti di questo nuovo governo», ha aggiunto.

Infatti, poco dopo l’annuncio della Corte Suprema, il deputato di estrema destra Bezalel Smotrich del partito religioso sionista ha definito la sentenza un «crollo dell’ebraicità dello Stato di Israele», mentre Yaakov Litzman, ha affermato che la sentenza «ha messo a repentaglio il futuro del popolo ebraico».

Indipendentemente dalle sue implicazioni politiche, l’apertura della maternità surrogata alle coppie dello stesso sesso sembra essere una questione particolarmente delicata per una parte della comunità ebraica israeliana. Nell’ebraismo la famiglia è un’istituzione fondamentale, nella quale un posto primordiale è dato all’istruzione dei figli e alla loro educazione religiosa. «Per molti, nello spirito dell’ebraismo, l’educazione dei figli da parte delle coppie dello stesso sesso è un problema», considera ancora il rabbino Grunewald, residente in Israele da trent’anni. «In generale, penso che una famiglia religiosa ebrea faccia fatica a immaginare che i figli possano essere educati da due padri. Personalmente, questo sembra un punto difficile da superare, ma non abbiamo ancora una prospettiva sufficiente su questa situazione per capire se sarà effettivamente così».

L’uso delle madri surrogate è stato legalizzato in Israele nel 1996, ma solo per le coppie eterosessuali e poi per le donne single. Le coppie gay che volevano avere un figlio hanno finora fatto ricorso alla maternità surrogata all’estero, in paesi come India, Nepal, Thailandia e Stati Uniti, prima di tornare in Israele per far riconoscere i propri figli.