Un mondo differente non può essere costituito da indifferenti

Il dossier di settembre de “L’Eco delle valli valdesi” dedicato all’8 settembre 1943

Monica, Patrizia, Simona e Daniele. Ecco i quattro under 35, iscritti all’Anpi, sezione di Torre Pellice, con cui ci siamo confrontati in una tavola rotonda virtuale. Abbiamo scelto di parlare con i più giovani per dare spazio alle loro idee, alla loro visione dell’Anpi e del ruolo che ha oggi e che avrà domani nella società. È inevitabile, infatti, il passaggio di testimone fra chi ha combattuto (in modi diversi) dopo l’8 settembre e chi oggi si ritrova in quei valori. Di partigiani ne sono rimasti, per ovvi motivi anagrafici, pochi ma l’Anpi ha ancora una grande vitalità. 

– Come vi siete avvicinati all’associazione?

«È stato in occasione della serata dedicata a Mimmo Lucano a Torre Pellice nel 2016 – ci spiegano Patrizia e Monica –; conoscevamo già la realtà ma quella è stata l’occasione che ci ha convinte a tesserarci. In casa siamo sempre state attente ai racconti di zii e zie e nonni e nonne. Dopo un periodo di conoscenza ci siamo ritagliate dei ruoli (Monica, vicepresidente con Andrea Geymet, e Patrizia, che si occupa della parte amministrativa della sezione)». Discorso diverso per Daniele. «Sono “nuovo”, sono iscritto soltanto da inizio anno; ho sempre avuto un grande interesse per la storia e nell’associazione ho trovato la dimensione pubblica che in cui posso esprimere la mia grande passione». Per Simona il discorso parte da un luogo simbolico. «Ho partecipato a molte celebrazioni della Battaglia di Pontevecchio in val Luserna, poi negli ultimi anni sono cresciuti i racconti legati all’8 settembre e alla Resistenza e quindi è stato naturale iscriversi». 

– Di che cosa vi occupate all’interno della vostra sezione? Ci sono aspetti legati in modo particolare alle nuove generazioni?

«Mi occupo della gestione della pagina Facebook delle sezioni della val Pellice – ci spiega Patrizia – e questa è un’attività legata ai più giovani». Mentre Monica, oltre agli impegni più istituzionali che la carica di vicepresidente prevede, ha seguito anche l’aspetto del Congresso under 35, a livello provinciale. «E sabato 9 e domenica 10 settembre stiamo organizzando con la sezione di Grugliasco un campeggio al Bagnòou, in val d’Angrogna». Inoltre la sezione di Torre si occupa di laboratori didattici che vengono proposti alle scuole elementari e medie della zona, con una buona risposta di “pubblico”. 

– Ha ancora senso l’Anpi oggi? Ci sono dei cambiamenti in corso?

«Il grande cambiamento nell’Anpi si è avuto nel 2006 con l’apertura anche ai non combattenti dell’associazione: la strada è ancora lunga – continua Monica – e sono necessarie ancora alcune correzioni. A esempio tutto l’aspetto del ruolo della donna nella Resistenza è stato a lungo sottovalutato, e a dirlo sono i partigiani stessi. Ha assolutamente senso la sua esistenza ed è di fondamentale importanza, soprattutto in questi ultimi anni, il patto con il Miur che ci permette di entrare nelle scuole a parlare di antifascismo e Costituzione». «L’Anpi – aggiunge Daniele – ha ancora senso di esistere proprio perché tramanda questi valori fondanti della nostra Repubblica; da continuità alla “militanza” nata dall’8 settembre». «Possono sembrare parole scontate – continua Simona – ma sono le parole giuste: difendere i valori della Costituzione è l’obbiettivo che ci diamo». Monica infine prende in prestito alcune parole stampate su un segnalibro in occasione di un 25 aprile. «Un mondo differente non può essere costituito da indifferenti. Mi ritrovo in questa frase che racchiude un po’ l’essenza di quello che per me significa l’Anpi». 

– Uno sguardo al futuro.

 «Oggi l’Anpi è vista come giustamente deve essere un’associazione politica. Questo aspetto la condiziona, per il disamore che c’è in generale verso la politica nel nostro paese. Ma la politica c’è quotidianamente nella nostra vita, e l’Anpi difende i valori di tutti. In questa direzione penso che dovremmo impegnarci nei prossimi anni» conclude Daniele.