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Eresia: anima del femminismo

«Il femminismo è portatore di una cultura antagonista che sconvolge anche l’idea di rivoluzione». «La fatica fertile del confronto è una via obbligata per crescere». Sono solo due frammenti di enunciati che hanno accompagnato l’incontro on line del 29 marzo scorso: >Eresia: anima del femminismo, primo incontro del secondo ciclo di Eretiche, organizzato dall’Osservatorio Interreligioso sulle Violenze contro le Donne (O.I.V.D.).

Il primo ciclo, svoltosi nel 2022, era incentrato sull’asse interreligioso; si è aperto con A. Valerio, cattolica, autrice di Eretiche, donne che riflettono, osano, resistono e si è snodato con la presenza di relatrici di varie religioni: S. Fürstenberg Levi, ebrea, M. Mirshahvalad, musulmana, L.Tomassone, valdese. L’iniziativa ha registrato un successo impensato.

Fermarsi alla sfera del religioso per esplorare la galassia delle eresie e le sue connessioni con il movimento femminista sarebbe stata un’operazione mutilata. Il movimento delle donne ha agito e pensato sempre nell’orizzonte della rottura con il pensiero dominante, fondato su presupposti patriarcali, benché nascosti e sottaciuti, occultando, come sempre fa il potere, il proprio privilegio e la colonizzazione esercitata. Nel 2023 il ciclo perciò si è esteso; si è rivolto a esplorare il tema con associazioni femministe areligiose o donne femministe che non si autocomprendono nell’orizzonte religioso, perché l’eresia “ci riguarda tutte quante”.

L’invitata dall’Osservatorio del 29 marzo era la Libera Università delle Donne di Milano (L.U.D.), che partecipava nelle persone di Lea Melandri, Liliana Moro, Valeria Fieramonte, che hanno dato vita a un incontro on line molto vivace e partecipato, con una folta presenza, oltre delle socie dell’O.I.V.D. , anche di moltissime donne della LUD e naturalmente altre ancora.

In apertura, la sottoscritta ha brevemente reso noto i passi già fatti in questo il percorso, ha presentato le ospiti e dato avvio all’incontro: ha illustrato le ragioni di fondo della scelta dell’ O.I.V.D. di invitare le donne della LUD. Tali ragioni sono opzioni di fondo. Specialmente in Italia – stato che ospita a sua volta lo stato Vaticano, sede quindi del capo supremo della Chiesa cattolica- le ingerenze clericali, le chiusure misogine, le ostilità sessiste sono un dato innegabile. Ma si può e si deve fare una distinzione tra religioni istituzionali e sfera della fede, tra dottrine dogmatiche e ricerche spirituali non asservite alla tirannia di una casta sacerdotale, o di privilegi androcentrici. Si può esercitare discernimento e non lasciarsi scippare un tesoro. Il lavoro comporta un esercizio faticoso, ma i risultati fioriscono, anche se i media, per lo più, imprigionati nelle logiche patriarcali, non ne danno conto. La diffidenza, o lo scarso interesse di alcune componenti del movimento verso associazioni che si richiamano, oltre che al femminismo, a radici spirituali – diffidenza di cui ben si comprendono le motivazioni, come detto – dovrebbero essere riconsiderati e oltrepassati.

L’incontro di ieri è un grande passo in questa direzione. Qualcuna delle presenti mi ha riferito che non si era ancora imbattuta nella esuberante energia di Lea Melandri: ne stata contagiata provando un raro entusiasmo.
Dell’incontro non posso qui fornire i contenuti, ma esso è fruibile nella registrazione sul canale you tube dell’ O.I.V.D: https://www.youtube.com/channel/UCZSKa69f3vfCmyhyB_o-MnQ.

Le invitate dall’Osservatorio per il secondo appuntamento per il 9 maggio 23, ore 18, sono Marina Santini e Luciana Tavernini, della Libreria delle Donne di Milano e Comunità di Storia Vivente.
Non mancate.