Il Signore è la nostra rocca

Un giorno una parola – commento a I Samuele 2, 2

 

Non c’è rocca pari al nostro Dio

I Samuele 2, 2

 

Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza

 

«La forte rocca è il mio Signor, il difensor verace»: con queste parole inizia il più noto inno luterano ed esprime in modo estremamente evocativo la fede del credente, una fede che non cede neanche nei momenti più difficili. Ma ciò che colpisce è il fatto che le parole del nostro versetto odierno non vengono dette da un soldato nel mezzo di una battaglia o da un profeta nell’enfasi di una predicazione di fronte al popolo disorientato. Queste parole sono pronunciate da una donna che canta la sua gioia perché il Signore le ha donato quel figlio, Samuele, tanto desiderato e che non arrivava. Una volta esaudito il suo desiderio, Anna si rivolge a Dio con un bellissimo salmo pieno di gioia e di riconoscenza: l’Eterno è il Dio degli umili e risolleva coloro che sono abbattuti.

 

In questo tempo di Avvento il pensiero va quasi naturalmente ad un altro cantico simile al nostro, il Magnificat, il cantico di Maria di Luca 1, 46-55: parole pronunciate anch’esse in occasione dell’annuncio della nascita di un bambino.

Ma qui è il paradosso dell’evangelo. Noi possiamo dichiarare, affermare, cantare che il Signore è la nostra rocca e la nostra difesa – perché nasce un bambino.

 

In un sermone del 1933, Dietrich Bonhoeffer può dire: «Dio nella bassezza: questa è la parola rivoluzionaria, la parola appassionata dell’Avvento […] Cristo nella mangiatoia. Dio non si vergogna della bassezza dell’uomo, vi penetra dentro, sceglie una creatura umana come suo strumento e compie meraviglie lì dove uno meno se lo aspetta. Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato o insignificante, che è emarginato, debole, affranto».

Per questo l’apostolo Paolo può esortare i credenti di Efeso a fortificarsi nel Signore, sapendo che il Dio in cui hanno riposto la loro fiducia e la loro speranza non è lontano nei cieli, ma cammina accanto a loro nel fango della storia. Amen.