Il 10 dicembre è la Giornata mondiale per i diritti umani
Diritti umani, podcast e libertà di stampa
La Giornata Mondiale dei Diritti Umani si celebra ogni anno, sin dal 1950, ossia, da quando la risoluzione 423 (V) stabilì la data del 10 dicembre, data in cui l’Assemblea Generale Onu decise di adottare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Udhr) nel 1948. La Dichiarazione, disponibile in oltre cinquecento lingue, è oggi un documento epocale, che dichiara i diritti inalienabili che tutti possiedono in quanto esseri umani, senza distinzioni di etnia, colore, religione, sesso, lingua, origine, nascita o opinioni di alcun genere. A partire da questa data il Festival dei diritti umani di Milano proporrà un appuntamento e presenterà tre nuovi podcast dedicati al tema dei diritti inalienabili di uomini e donne, bambine e bambini.
«Per il quarto anno consecutivo – ricorda Danilo De Biasio, direttore del Festival dei diritti umani di Milano – lanceremo i nuovi podcast Milano Memoria e Futuro dei Diritti, che sono il nostro modo di interpretare i diritti umani, la loro storia, la necessità di tenerli in primo piano anche nel futuro e per saperne di più il 10 dicembre – Giornata internazionale per i diritti umani – abbiamo organizzato un evento che terremo, significativamente, allo Spazio Circolo della Stampa, presso l’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Nei i nuovi tre episodi che sveleremo quel giorno c’è un filo conduttore che è appunto la libertà d’informazione. E per rendere ancora più attuale questo focus abbiamo chiesto a due giornalisti come Sigfrido Ranucci e Giovanna Botteri di aiutarci a spiegarne l’importanza».
La Dichiarazione dei diritti umani è composta da un preambolo e 30 articoli e fu scritta con la collaborazione di rappresentanti di ogni religione e tradizione legale, venendo globalmente accettata col tempo come un «contratto» tra i governi e i cittadini del mondo. Ogni governo del mondo, ha infatti, prima o dopo, formalmente accettato la Dichiarazione, ponendola a fondamento del sistema globale di protezione dei diritti umani e impegnandosi a proteggere, implementare e garantire i diritti umani e la capacità dei propri cittadini di accedervi, senza restrizioni e al sicuro da possibili abusi.
Il Rapporto 2024-2025 di Amnesty International (pubblicato in Italia da Infinito Edizioni) descrive la situazione dei diritti umani in 150 stati e sottolinea «l’insinuarsi di pratiche autoritarie e le feroci repressioni contro il dissenso e ricorda che solo nei primi 100 giorni del presidente Trump si sia intensificata la regressione globale con tendenze che erano già profondamente radicate nel tempo: dal mancato contrasto alle ineguaglianze, al collasso climatico e alla trasformazione tecnologica che mette in pericolo le future generazioni. L’ascesa delle pratiche autoritarie e l’annichilimento del diritto internazionale – ricorda però Amnesty – non sono inevitabili: le persone resistono e resisteranno agli attacchi ai diritti umani. I governi possono favorire la giustizia internazionale e devono continuare a farlo».
