Il progetto nasce nel 2002 in risposta alle richieste dei leader delle chiese cristiane di Gerusalemme di offrire protezione tramite una presenza non violenta e monitorare le violazioni dei diritti umani
Il Programma di accompagnamento ecumenico del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) in Palestina e Israele (EAPPI) ha convocato la sua riunione annuale per i coordinatori nazionali il 5-7 novembre.
I partecipanti hanno ricevuto un breve aggiornamento sullo stato e un’analisi della situazione attuale; hanno esaminato i principali risultati, le sfide e le lezioni apprese; e hanno identificato le priorità principali da affrontare.
Ognuno dei tre giorni aveva un tema, tra cui “Impostare la scena: ascoltare tutti”, “Dalla valutazione alla strategia (2025 – 2030); e “Sostenibilità e la via da seguire”..
Ogni coordinatore nazionale ha condiviso sviluppi correlati e priorità di advocacy. Sono state anche discusse le direzioni strategiche che emergono dalla valutazione. I risultati chiave della valutazione sono stati presentati con particolare attenzione a come la situazione mutevole sul campo ha avuto un impatto sul modello degli accompagnatori.
I partecipanti hanno anche esaminato i protocolli di sicurezza e valutato l’adeguatezza delle misure attuali date le mutate realtà sul campo. Si sono scambiati suggerimenti pratici per una migliore coordinazione e comunicazione.
All’ordine del giorno della riunione c’era anche una presentazione del bilancio, comprese le sfide, le prospettive di finanziamento e le potenziali vie di raccolta fondi.
«In un contesto che continua ad evolversi rapidamente, il nostro impegno collettivo per la pace e la dignità umana rimane incrollabile», ha affermato Carla Khijoyan, dirigente del programma del Cec per la costruzione della pace in Medio Oriente. «Il programma di accompagnamento ecumenico continua a essere un segno di solidarietà internazionale e un’espressione pratica di fede nell’azione. Il suo impatto e la sua credibilità sono radicati nella stretta collaborazione tra i nostri coordinatori nazionali, i partner locali e le comunità sul campo, lavorando insieme per garantire che l’accompagnamento rimanga sia reattivo che trasformativo».
Iskandar Majlaton, coordinatore del programma EAPPI, ha affermato che l’incontro annuale è un’occasione significativa per unirsi ai partner internazionali in uno spirito di comunione e missione condivisa.
«Ci offre l’opportunità di riflettere sulle nostre esperienze sul campo, di imparare gli uni dagli altri e di discernere insieme la direzione futura del programma”, ha detto. “Le deliberazioni sulla pianificazione strategica, la sicurezza e la difesa sono di particolare importanza, in quanto rafforzano il nostro impegno collettivo per accompagnare e sostenere le comunità che siamo chiamati a servire con fede, compassione e speranza costante».
Il Programma di accompagnamento ecumenico del Cec in Palestina e Israele, giunto al suo 23° anno, ha portato oltre 2.000 volontari da più di 60 nazioni che hanno sostenuto, pregato e solidarizzato con le persone vulnerabili nella regione.
Si tratta di team di volontari provenienti da tutto il mondo che per tre mesi rimangono nei territori in qualità di osservatori e accompagnatori nel quotidiano di cittadini, adulti e bambini, alle prese con continui soprusi.
Il progetto nasce nel 2002 in risposta alle richieste dei leader delle chiese cristiane di Gerusalemme di offrire protezione tramite una presenza non violenta e al contempo monitorare le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, senza dimenticare di supportare le attività degli attivisti per la pace fra israeliani e palestinesi.