Luserna San Giovanni, dinamismo del territorio e bisogni futuri

Lavoro, trasporti, cultura, sport: a colloquio con il sindaco Canale

 

 È in distribuzione in tutto il territorio del pinerolese nell’area sud della provincia di Torino (lo trovate in centinaia di luoghi pubblici, dalle biblioteche ai negozi) il numero di ottobre del mensile free press L’Eco delle valli valdesi che potete leggere integralmente anche dal nostro sito, dalla home page di di www.riforma.it. Il numero contiene un dossier dedicato ai Comune di Luserna San Giovanni. Qui di seguito l’intervista al sindaco del paese della Val Pellice.

 

 

Luserna San Giovanni, il Comune più popoloso della val Pellice (To), per la sua vocazione imprenditoriale, sia industriale sia agricola e per struttura geografica, da sempre investe nei servizi, nella viabilità, nella cultura e nello sport. Al primo cittadino Duilio Canale chiediamo innanzitutto di raccontarci “lo stato di salute” della cittadina di Luserna.

«Intravedo degli elementi molto positivi. Abbiamo finalmente ottenuto importanti precisazioni in merito a bandi ai quali abbiamo partecipato, uno fra tutti quello sulla piscina. Procediamo non solo sulle opere che avevamo messo in cantiere, ma anche con l’attenzione ai cittadini e ai più fragili. Non nego che esistano tante problematiche, perché Luserna è un Comune con una certa vivacità di tipo industriale e di tipo sociale».

 

Quali sono le priorità? «Se per priorità intendiamo i bisogni futuri –riprende il sindaco –, certamente penso all’adeguamento degli impianti sportivi. Abbiamo ereditato una situazione, ottima all’inizio degli anni Settanta, che col tempo si è degradata e quindi dobbiamo correre ai ripari. Per piscina e palestra, ciò vuol dire una spesa per il Comune di oltre sette milioni e mezzo di euro, che significa attivarsi in modo da recepire fondi e organizzarsi per la realizzazione di tali progetti».

 

I trasporti restano un punto debole, non solo per Luserna, ma per l’intera vallata: l’assenza di una linea ferroviaria adeguata o di un mezzo che corra su quella linea in modo adeguato e che colleghi con la città e soprattutto verso la pianura (circa 2000 persone frequentano gli stabilimenti lusernesi) pone il territorio in una condizione di estrema attenzione per il mantenimento delle strutture esistenti. Spiega Canale: «Sapete che la ferrovia è sospesa, ma di fatto è annullata, non c’è, non esiste. Questo crea, prima di tutto all’interno del paesaggio urbano, una profonda ferita. Abbiamo provato in tanti modi a essere ascoltati, soprattutto dagli enti di natura superiore, perché il Comune, attraverso l’Unione Montana e il supporto di altri Comuni, non può che attivarsi affinché ci sia una maggiore attenzione verso quella che è la seconda periferia». Inoltre, aggiunge, «è in atto in Italia, non solo qui, uno spopolamento progressivo che ha ricadute sui servizi (trasporti, sanità, scuole superiori, università); la tendenza in questi anni è stata quella di accorpare, anche geograficamente, funzioni e servizi. Tale aggregazione crea elementi di grave problematicità per comuni come i nostri».

 

Cogliamo lo spunto per stimolare un’ulteriore riflessione sul tema dello spopolamento. «Ci consideriamo territorio montano e l’Uncem ha realizzato un rapporto (Rapporto Montagne Italia 2025. Istituzioni Movimenti Innovazioni. Le Green Community e le sfide dei territori, Rubbettino, 2025, ndr) che certifica un progressivo ritorno in questi territori. Diminuisce il numero delle persone che se ne vanno e c’è gente che, specialmente dopo il Covid, ha deciso di non vivere in grandi agglomerati urbani. Se vogliamo che queste valli rimangano popolate è necessaria una maggiore attenzione, perché mi pare grave che si debbano fare decine e decine di chilometri per curare determinate patologie; questo vale anche per i trasporti, per l’Università».

 

Per finire chiediamo al sindaco una riflessione sugli investimenti di questi anni in ambito culturale e sportivo. «La biblioteca è un punto di smart working per tutti, ha un numero notevole di presenze ed è assolutamente apprezzata dal territorio. Con i fondi del Pnrr digitale siamo riusciti ad attrezzare il Teatro Santa Croce come cinema. Senza voler fare la concorrenza a nessuno, questa sarà anche una sala cinematografica per 150 persone. Il tutto con una spesa minima, circa 40-50.000 euro. Approfitto per dire che il 10 ottobre si partirà con una serie di spettacoli legati alla montagna (la rassegna Montagnart, ndr). Siamo attenti anche alle società sportive. A partire dal “Luserna Calcio”, nostro fiore all’occhiello perché frequentato da più di 200 ragazzi, per il quale l’amministrazione comunale è riuscita a investire 100.000 euro per una serie di opere che vanno dall’illuminazione del secondo campo alla creazione di un campetto sintetico, all’adeguamento delle norme di sicurezza (reti attorno al campo)».

 

Un augurio per la città? «L’augurio per la mia città è che i cittadini siano più responsabili rispetto a determinate scelte. Mi riferisco a esempio al problema della spazzatura: se c’è stato un forte aumento della raccolta differenziata, si registra anche una forte irregolarità da parte di chi si ostina a buttarla fuori e a farci “tribolare”. Tuttavia, penso che Luserna sia un Comune con un bilancio sano, ben amministrato e che sia rispondente alle esigenze primarie dei cittadini. Due importanti impegni vorrei portare a termine prima della scadenza del mio mandato (2029, ndr): la realizzazione della piscina (lavori che dovrebbero partire all’inizio del prossimo anno) e la realizzazione della nuova palestra. Questo mi sembra già un traguardo assolutamente ambizioso».