È in corso la Settimana mondiale per la pace in Palestina e Israele

Dal 20 al 26 settembre, organizzata dal Consiglio ecumenico delle chiese

 

“Vorrei che i sospiri potessero cancellare il mio dolore / alleviare il mio pianto / parlare a nome del mio silenzio / e guarire le mie ferite”.

 

Questi sono alcuni versi di una poesia di Alia Mleihat scelta fra i materiali della Settimana mondiale per la pace in Palestina e Israele. Evento annuale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), si tiene la terza settimana di settembre. Quest’anno va da sabato 20 a venerdì 26 settembre. La settimana mira a incoraggiare le persone di fede a pregare e a lavorare per la fine dell’oppressione e per permettere sia ai palestinesi che agli israeliani di vivere in pace.

 

«Dobbiamo rendere conto” da Ebrei 4:13 è il tema scelto per questa edizione. Nello spirito degli appelli del Comitato Centrale del Cec, la settimana 2025 si concentra su:

 

1. Dare un nome alla realtà dell’apartheid: «Riconosciamo e denunciamo il sistema di apartheid imposto da Israele al popolo palestinese, in violazione del diritto internazionale e della coscienza morale».

 

2. Applicare sanzioni e responsabilizzare: «Invitiamo gli Stati, le Chiese e le istituzioni internazionali a imporre sanzioni per le violazioni del diritto internazionale, tra cui sanzioni mirate, disinvestimenti ed embarghi sulle armi. È necessario fornire pieno sostegno alla Corte Penale Internazionale e ai meccanismi delle Nazioni Unite che indagano su potenziali crimini di guerra e crimini contro l’umanità».

 

3. Affermare i diritti e la libertà dei palestinesi: «Sosteniamo i diritti umani inalienabili dei palestinesi alla libertà, alla giustizia, al ritorno e all’autodeterminazione. Chiediamo la fine dell’occupazione e la revoca del blocco illegale su Gaza.

 

4. Sostenere la resilienza e la testimonianza dei cristiani, delle chiese e delle comunità palestinesi: «Sosteniamo il loro diritto a rimanere sulla loro terra e a praticare liberamente la loro fede».

 

Il Consiglio ecumenico, riunitosi nel suo comitato centrale a Johannesburg, in Sudafrica, nel giugno 2025, ha adottato la parola “Apartheid” come termine appropriato per descrivere le attuali azioni del governo israeliano a Gaza e in Cisgiordania. Il Cec ha inoltre chiesto l’attuazione di sanzioni e l’assunzione di responsabilità: «Invitiamo gli Stati, le Chiese e le istituzioni internazionali a imporre sanzioni per le violazioni del diritto internazionale, tra cui sanzioni mirate, disinvestimenti ed embarghi sulle armi. È necessario fornire pieno sostegno alla Corte Penale Internazionale e ai meccanismi delle Nazioni Unite che indagano su potenziali crimini di guerra e crimini contro l’umanità».

 

 

A questo link i materiali per le liturgie (in lingua inglese)