L’era dell’inganno

La Conferenza delle chiese europee ha partecipato alla Conferenza della chiesa cristiana europea 2025 sulla lotta alla disinformazione

 

La Conferenza delle Chiese Europee (Kek) ha partecipato alla Conferenza cristiana europea su internet (Ecic), tenutasi a Tallinn, in Estonia, dal 15 al 17 settembre 2025.

 

Il tema della conferenza era «Leader nell’era dell’inganno: il ruolo delle Chiese nel contrastare la disinformazione» con il quale è stato affrontata l’urgente necessità per le Chiese di comunicare con integrità etica e morale in un contesto pervaso da una disinformazione pervasiva.

 

L’evento è stato ospitato dalla Chiesa Evangelica Luterana Estone.

 

Esperti di comunicazione e di media provenienti da chiese e organizzazioni ecumeniche di tutta Europa si sono riuniti per esplorare come le istituzioni cristiane possano contrastare i contenuti informativi fuorvianti, generare resilienza e sostenere alcuni standard di comunicazione basati sulla verità sostanziale dei fatti.

 

Il coordinatore delle comunicazioni della Kek, Naveen Qayyum, ha presentato il cortometraggio «Pathways to Just Peace», frutto dell’iniziativa «Pathways to Peace» della Kek osservando: «Questo progetto mediatico rafforza e amplifica le voci delle chiese ucraine e non solo, promuovendo un dialogo sulla pace giusta. Riunisce chiese che possono avere diverse interpretazioni teologiche o politiche, anche del significato stesso di pace giusta, ma che condividono un impegno comune per il dialogo e la riconciliazione. Così facendo, contribuiamo a contrastare la propaganda e la disinformazione diffusasi online e sui social media».

 

La Presidente dell’Ecic, Agnieszka Godfrejów-Tarnogórska, ha dichiarato: «In un’epoca in cui le piattaforme digitali spesso amplificano la disinformazione, la nostra vocazione come comunicatori cristiani è quella di testimoniare la verità fondata sulla compassione e sulla comprensione. Questa conferenza ci ricorda che, nonostante tradizioni e contesti diversi, le chiese possono unirsi per promuovere media che guariscono, uniscono e educano, anziché dividere».

 

Durante la conferenza, i partecipanti hanno affrontato le responsabilità etiche dei comunicatori cristiani nell’era digitale, esaminato strategie per riconoscere e rispondere alla disinformazione e riflettere su come promuovere la fiducia attraverso una narrazione trasparente e basata su dati reali.

 

È stata inoltre posta molta attenzione all’importanza dei contesti locali, della solidarietà globale e della condivisione di strumenti pratici per consentire una più forte cooperazione tra i team di comunicazione della Chiesa.

 

La Kek ha infine elogiato l’Ecic per aver creato una piattaforma così preziosa e ha infine sottolineato l’importanza della sua partnership: «Sforzi collaborativi come questi consentono alle chiese di tutta Europa di parlare con chiarezza e integrità nella sfera pubblica, sostenendo la giustizia, la riconciliazione e il dialogo costruttivo in un panorama digitale complesso».