La violenza armata nega la sacra opera creatrice di Dio
Le parole del Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti dopo la morte dell’attivista Charlie Kirk: «continueremo a denunciare la normalizzazione della violenza armata e a chiedere azioni concrete per prevenirla»
«Cristo afferma che la vita umana è così preziosa per Dio che persino “i capelli del nostro capo sono contati” (Matteo 10:30). Eppure, episodi come la tragica sparatoria ai danni dell’attivista politico conservatore Charlie Kirk sono un affronto alla sacra opera di Dio nella creazione dei primi esseri umani (Genesi 2) e all’amore redentore di Dio che è disponibile a tutti attraverso Cristo (Efesini 1:7), indipendentemente dalle loro convinzioni, opinioni, retorica o azioni».
Con queste parole il Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti (Ncc) condanna la violenza armata che continua a mietere vittime, distruggere famiglie e traumatizzare comunità in tutta la nazione. «La violenza armata è più di una questione politica: è una questione umana. Ogni statistica rappresenta una persona la cui vita è stata stroncata, una famiglia in lutto e una comunità cambiata per sempre. Troppe di queste statistiche includono bambini in età scolare. Finché vite innocenti saranno devastate dalle armi da fuoco, l’Ncc continuerà a denunciare la normalizzazione della violenza armata e a chiedere azioni concrete per prevenirla».
Il testo del Consiglio che riunisce 37 chiese cristiane statunitensi in rappresentanza di circa 35 milioni di persone prosegue così: «Il diritto alla sicurezza non dovrebbe mai essere compromesso. Il diritto alla libertà di parola, segno distintivo della democrazia americana, non dovrebbe mai essere negato per paura di rappresaglie. Scuole, istituti di istruzione superiore, luoghi di culto, quartieri, punti vendita e abitazioni dovrebbero essere spazi sicuri, non luoghi che incitano al terrore.
Come persone di fede, continueremo a sostenere il possesso responsabile di armi, moderato da controlli approfonditi dei precedenti penali e da una legislazione che dia priorità alla sicurezza pubblica rispetto al profitto o alla politica, in particolare affermando che le armi da guerra non hanno alcun diritto di far parte della nostra vita quotidiana.
Porre fine a una cultura che promuove l’annientamento delle opinioni opposte attraverso la violenza armata richiede più di una azione politica: richiede un radicamento spirituale e un cambiamento ideologico che si allontani dalla normalizzazione di queste tragedie. Garantire la sicurezza degli studenti durante il loro percorso di apprendimento ci obbliga ad adottare misure per ridurre la violenza armata, tra cui il supporto per la salute mentale e altre misure preventive. Pensieri e preghiere sono utili e necessari, ma per trovare soluzioni serve molto di più.
Quando vite umane vengono perse o traumatizzate dalla violenza armata, sia essa casuale o mirata – come nel caso del signor Kirk o degli studenti della Evergreen High School nella periferia del Colorado – il nostro silenzio diventa complicità; pertanto, l’inazione è riprovevole.
Rendiamo onore a queste vittime più recenti, non solo con pensieri e preghiere, ma anche con un impegno che porti a un cambiamento positivo e a comunità più sicure per tutti.
Il Consiglio nazionale di chiese di Cristo rimane impegnato in un’instancabile attività di advocacy che ci conduca verso un futuro in cui le persone possano riunirsi senza paura e le scuole e le comunità siano luoghi in cui i loro occupanti possano prosperare e crescere in pace».