Sudan, la tragedia della frana in Darfur
Area in guerra, quasi impossibile l’accesso per gli aiuti. I morti sarebbero un migliaio. Le chiese provano a aiutare
La gigantesca frana del 31 agosto ha colpito il villaggio di Tarsin nelle montagne Marra, un aspro tratto di catene vulcaniche, nel Darfur centrale. Siamo in Sudan. Le Nazioni Unite hanno portato il bilancio delle vittime della tragedia a 370 persone, mentre fonti locali parlano addirittura di un migliaio di morti.
«Ci sentiamo distrutti come cristiani»ha detto il pastore Tut Kony Nyang Kon, segretario generale del Consiglio delle chiese del vicino Sud Sudan.
«Stiamo ancora raccogliendo dati. Vogliamo sapere cosa possiamo fare noi (le chiese). La regione è già di per se una zona di guerra, ma vogliamo condividere ciò che abbiamo con le persone dell”area».
Un gruppo ribelle che controlla la regione ha detto che la frana aveva completamente distrutto il villaggio e ha esortato le Nazioni Unite e altre organizzazioni umanitarie internazionali ad aiutare a recuperare i corpi.
Le montagne, che si estendono per 160 chilometri a sud-ovest di El-Fasher, la capitale assediata del Darfur settentrionale, sono diventate un punto di rifugio per le famiglie in fuga dalla violenza in città e nelle aree circostanti.
Da marzo infatti, la guerra fra governo e gruppi ribelli si è spostata in Darfur, rendendo la regione inaccessibile ai gruppi umanitari.
Si stima che 40.000 persone siano morte e 14 milioni di sfollati nella guerra in Sudan mentre carestie e malattie come il colera sconvolgono il Darfur. A Tarsin, il conflitto sta ostacolando le operazioni di salvataggio, secondo i rapporti.
L’Unione africana ha espresso solidarietà con le popolazioni colpite, con il presidente, Mohammed Ali Youssouf, che ha chiesto a «tutte le parti interessate sudanesi di mettere a tacere le armi e unirsi per facilitare la consegna rapida ed efficace di aiuti umanitari di emergenza».
Nyang ha detto che le persone nelle aree circostanti hanno urgente bisogno di cibo, tende e medicine: «Abbiamo avvisato le chiese nel Sud Sudan di essere pronte a ricevere tutti i rifugiati che arrivano e condividere ciò che hanno con loro», ha detto il pasotre.
Il paese sta già ospitando migliaia di rifugiati che sono fuggiti dalla brutale guerra in Sudan.