Clima, chiese e Africa

Fede, disabilità e giustizia climatica al webinar del Consiglio ecumenico delle chiese preparatorio per il Summit sul clima in Africa

 

In occasione di un webinar preparatorio in vista del Secondo Summit sul clima in Africa che si terrà dall’8 al 10 settembre ad Addis Abeba, la Rete ecumenica di sostenitori delle persone con disabilità del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) ha ribadito quanto le tradizioni religiose con il loro impegno e la loro capillare presenza sul territorio possano riuscire a smantellare lo stigma, promuovere la dignità e garantire alle persone con disabilità di poter essere significativamente incluse nell’azione per il clima.

 

Il webinar intitolato «Non lasciare indietro nessuno: disabilità, dignità e azione per il clima in Africa», ha riunito sostenitori dei diritti delle persone con disabilità, leader religiosi, reti per la giustizia climatica, rappresentanti dei giovani, attori umanitari e organizzazioni per i diritti umani.

 

Attingendo al lavoro svolto dalla Rete Ecumenica dei Difensori delle Disabilità del Cec in Burundi e Ruanda (per rafforzare la resilienza di donne e ragazze con disabilità agli impatti del cambiamento climatico) Anjeline Okola, coordinatrice del programma per la Rete Ecumenica dei Difensori delle Disabilità, ha sottolineato che le persone con disabilità devono essere poste al centro del dibattito sul clima in Africa. «Attraverso il lavoro con ragazze e donne con disabilità, ci siamo rese conto che la resilienza non riguarda solo la sopravvivenza ecologica, ma anche il rispetto della giustizia e del valore umano», ha affermato Okola.

 

«Unendo la riflessione teologica all’advocacy pratica, ci ricordiamo in modo convincente che la lotta per la resilienza climatica in Africa deve essere radicata nell’inclusione e nella convinzione che nessuno venga lasciato indietro», ha poi sottolineato.

 

Il cambiamento climatico è già una realtà tangibile in tutta l’Africa e si manifesta con siccità prolungate, inondazioni devastanti, caldo estremo, insicurezza alimentare e sfollamenti di massa. Le persone con disabilità – oltre 80 milioni in tutto il continente – sono le più vulnerabili, eppure troppo spesso escluse dalla preparazione alle catastrofi, dalla pianificazione dell’adattamento e dagli sforzi di recupero.

 

Okola ha poi ribadito che le chiese non sono mai state in disparte ma attive in tema di emergenza climatica con risposte fondate sulla teologia, sulla preghiera e sulla giustizia.

 

«È davvero un onore partecipare a questo webinar, soprattutto quest’anno dopo il lancio del Decennio Ecumenico di Azione per la Giustizia Climatica (2025-2034) da parte del Cec – ha concluso Okola –. Una risposta della comunità globale di chiese, di partner ecumenici e di tutte le persone di buona volontà che si impegnano per contrastare l’emergenza climatica».

 

Si prevede che il dialogo preparatorio contribuirà alla Dichiarazione di Fede del Secondo Vertice Africano sul Clima, definendo così le strategie climatiche continentali inclusive e garantendo che le voci delle persone con disabilità possano essere parte integrante della risposta dell’Africa alla crisi climatica.

 

Il webinar è stato organizzato dalla Commissione per lo Sviluppo e gli Aiuti Inter-Chiesa della Chiesa Ortodossa Etiope, in collaborazione con Act-Alliance e il Consorzio per il Cambiamento Climatico in Etiopia.

Foto di Albin Hillert