Svezia. “Sollevata” e traslocata l’iconica Kiruna Kyrka

La famosa Chiesa luterana è stata spostata di 5 km a causa del rischio di cedimenti del terreno, dovuti alla presenza di una miniera sotterranea di ferro

 

Sono durate due giorni le operazioni per sollevare completamente dalle fondamenta e spostare di 5 km la Kiruna Kyrka, chiesa luterana risalente al 1912, alta 35 metri, larga 40 metri e pesante complessivamente 672 tonnellate.

A occuparsi di trasportare l’edificio famoso per il caratteristico design in legno rosso ispirato all’architettura sami, è stata la compagnia statale LKAB, proprietaria della miniera di ferro sotterranea che ha fortemente indebolito il terreno circostante, obbligando a dover trasferire la chiesa prima che quest’ultima sprofondi.

 

Da proteggere, poi, c’è anche tutto il patrimonio conservato all’interno della chiesa, tra cui: il dipinto sopra l’altare realizzato dal principe Eugen (membro della famiglia reale svedese), il prezioso organo a 2000 canne, e una serie di disegni ispirati agli indigeni Sami, l’unico popolo indigeno riconosciuto come tale in Europa.

 

La nuova destinazione della chiesa dista poco più di 5 chilometri e il rimorchio ha percorso circa 500 metri all’ora. L’evento ha richiamato numerosi visitatori da tutto il Paese e anche dall’estero: le operazioni sono state trasmesse live dall’emittente televisiva SVT.

 

La chiesa di Kiruna è stata trasferita a causa del rischio di cedimenti del terreno causati dalla presenza di una miniera di ferro gestita dalla compagnia statale LKAB, dalla quale si ricava circa l’80% di tutto il ferro estratto in Europa. Gli scavi sempre più profondi, infatti, hanno fortemente indebolito il terreno, costringendo la città a un graduale spostamento.

 

La chiesa è uno dei 23 monumenti culturali scelti per essere preservati e ricostruiti nell’ambito di un’operazione di trasformazione urbana, che si concluderà solo nel 2035.

Oltre 10.000 persone, tra cui il re di Svezia Carlo XVI Gustavo, hanno assistito al trasferimento, con strade allargate per far spazio all’imponente struttura.

L’emittente nazionale SVT ha trasmesso l’evento con il titolo Den stora kyrkflytten (“Il grande trasferimento della chiesa”), perpetuando il fascino svedese per la “tv lenta”.

I dirigenti di LKAB, come l’amministratore delegato Jan Moström, hanno difeso il trasferimento, costato oltre 500 milioni di corone (39 milioni di sterline), definendolo inevitabile.

 

Si prevede che la chiesa riapra nella sua nuova sede entro la fine del 2026, diventando sia un punto di riferimento preservato del patrimonio svedese sia un simbolo degli immensi cambiamenti imposti dall’espansione industriale nell’Artico.

 

L’operazione però non è stata priva di controversie.

 

I leader della comunità Sami sostengono che, sebbene la chiesa sia stata preservata, le loro terre e la loro cultura di pastori di renne subiranno danni a lungo termine a causa del progetto minerario.

Karin K Niia, proprietaria dell’azienda di renne e membro del consiglio di amministrazione di Gabna Sameby, ha descritto l’iniziativa della chiesa come un “grande spettacolo” per distogliere l’attenzione da quello che ha definito “accaparramento di terre” dei territori di pascolo indigeni.

Intervistata dal Guardian, ha dichiarato: «È piuttosto difficile accettare lo spostamento della chiesa quando sono ben consapevole delle conseguenze che le attività minerarie hanno su tutto ciò che la circonda: biodiversità, aria, inquinamento dell’acqua, renne e fauna selvatica in generale».