Cosa è veramente gradito a Dio?
Un giorno una parola – commento a Efesini 5, 10
Il timor del Signore sia in voi; agite con prudenza, poiché presso il Signore, nostro Dio, non c’è perversità, né favoritismi, né si prendono regali.
II Cronache 19, 7
Esaminate che cosa sia gradito al Signore
Efesini 5, 10
Leggendo questa richiesta della Parola di Dio, ogni credente del nostro tempo non riuscendo a trovare risposte buone alla propria vocazione, si rivolge al suo Signore con questo interrogativo: cosa è veramente gradito a Dio?
Si potrebbe rispondere che il nostro Signore gradisce la nostra bontà di credenti oppure la nostra lunga storia segnata da frutti buoni alla gloria di Dio; oppure, Dio gradisce una fede sempre più operante nella preghiera oppure le opere di beneficenza compiute dalle nostre chiese.
In realtà viviamo in un’epoca nella quale ogni credente non riesce a trovare risposte a questa domanda perché siamo coinvolti nella bramosia del nostro prossimo; la cerca nel potere, ricchezza, abbondanza di beni, riconoscimenti di onore. Nessuno si pone la domanda di cosa è gradevole e buono per il Signore!
Tutto ciò è la conseguenza del fatto che i molti sono piegati su loro stessi isolando la propria vita da responsabilità nei confronti di altri. Il mondo è ricco di tanti beni e molti ritengono che quanto posseduto deve essere difeso da attacchi esterni che possono indebolire il proprio benessere. Quanto posseduto non può venire adoperato per la giustizia, per vincere la povertà o per costruire fratellanza.
Dunque, come sapere cosa è gradito al Signore? È importante porsi un’altra domanda: cosa siamo disposti a perdere per rendere a Dio onore e gloria? Cosa riusciamo a perdere affinché il fratello, la sorella possa abbandonare i frutti della ingiustizia e gustare il bene dell’amore? Solo intraprendendo la via di una nuova comunione di amore possiamo trovare quanto è buono e gradevole al Signore, donatore di pace e di amore. Amen.