Ancora attacchi all’ospedale cristiano di Gaza
L’ Al-Ahli, il più antico e unico ospedale cristiano della Striscia, nuovamente al centro di azioni di gruppi terroristici locali e dei missili israeliani
“«Ieri mattina, domenica 17 agosto alle 12:15, i membri armati di una banda fuorilegge locale sono entrati nel terreno del nostro ospedale arabo Al-Ahli a Gaza City, chiedendo il trattamento di uno dei loro uomini armati feriti. Il personale medico lo ha prontamente trattato prontamente e con pieno rispetto, come viene fatto con tutti i pazienti. Nonostante ciò, dopo che i medici lo hanno dimesso in buona salute, i membri della banda hanno proceduto a dare fuoco all’obitorio dell’ospedale e alla sala di preghiera del personale, bloccando nel frattempo l’ingresso dell’ospedale per impedire ai vigili del fuoco di entrare per spegnere l’incendio».
Così apre il comunicato della Diocesi anglicana di Gerusalemme e del Medio Oriente in relazione alle nuove violenze esplose all’interno dell’unica struttura sanitaria cristiana presente nella striscia di Gaza.
Il testo con la ricostruzione di quelle ore drammatiche prosegue: «Di conseguenza, l’incendio si è avvicinato pericolosamente alle tende che attualmente fungono da pronto soccorso dell’ospedale, costringendo medici e infermieri terrorizzati a evacuare rapidamente i loro pazienti altrettanto allarmati. Anche se il leader dei fuorilegge è successivamente arrivato ed è intervenuto in modo che l’incendio potesse essere spento, le due sezioni dell’ospedale di cui sopra sono state lasciate gravemente danneggiate.
Una volta che i membri di questa prima banda se ne sono andati tutti e il personale si è sistemato per riprendere le normali operazioni, un secondo gruppo di fuorilegge ha preso d’assalto il campus ospedaliero. I suoi membri hanno iniziato a sparare in aria e a gridare selvaggiamente per le due ore successive. Questo ha attirato l’attenzione di un drone IDF, le forze militari israeliane. Senza che il suo operatore abbia dato il dovuto avvertimento al personale, il drone ha sparato improvvisamente nel complesso dell’ospedale, uccidendo sette persone e ferendone gravemente cinque».
E ancora: «Come proprietari e gestori di questo che è il più antico e unico ospedale cristiano di Gaza, la Diocesi episcopale di Gerusalemme condanna questi molteplici attacchi e invita tutte le parti a smettere di fare di questo sacro luogo di guarigione un campo di battaglia, contrariamente agli articoli 18 e 19 della Quarta Convenzione di Ginevra. Inoltre, imploriamo la potenza occupante di adempiere al suo dovere di proteggere le nostre e altre strutture mediche a Gaza, come richiesto dall’articolo 56 dello stesso trattato.
Vorremmo ringraziare i capi dei clan e delle tribù locali che, più tardi nel corso della giornata, hanno fatto visite di solidarietà all’ospedale, condannando gli atti di cui sopra. Come simile dimostrazione di solidarietà, invitiamo i cristiani e tutte le persone di buona volontà di tutto il mondo a pregare e sostenere per conto del coraggioso personale del nostro ospedale e, in effetti, di quelli di tutte queste istituzioni nella zona di combattimento affinché possano continuare, senza ulteriori aggressioni o interruzioni, il ministero di guarigione compassionevole di Cristo nella stessa patria in cui il Signore stesso ha servito durante la Sua vita terrena.
Che Dio abbia pietà di tutti noi».