Jean Tartier, artigiano del dialogo ecumenico
È mancato in Francia il pastore e teologo, presidente della Federazione protestante dal 1997 al 1999
La Federazione protestante di Francia «ha appreso con tristezza della morte del pastore Jean Tartier, avvenuta nella notte tra il 17 e il 18 luglio all’età di 83 anni». Pastore della Chiesa evangelica luterana di Francia (EELF), Jean Tartier ha segnato la vita ecclesiale francese con il suo profondo impegno a favore dell’unità dei cristiani. È stato presidente del Consiglio esecutivo dell’EELF dal 2003 al 2007 e ha avviato il dialogo con la Chiesa riformata di Francia in vista di un riavvicinamento tra queste due Chiese. Dal 1992 al 1997, ha diretto il Servizio delle relazioni ecumeniche della Federazione protestante di Francia, prima di diventarne presidente dal 1997 al 1999.
Il suo percorso è anche inseparabile dal dialogo ecumenico. In particolare ha esercitato la co-presidenza del Consiglio delle Chiese cristiane in Francia (CÉCEF), dove ha contribuito a far vivere una parola comune tra protestanti, cattolici e ortodossi. Teologo rigoroso, attento alle persone e alle tradizioni, Jean Tartier ha continuato questo impegno come membro e poi copresidente del Gruppo Dombes dal 2000 al 2014. Questo gruppo di riflessione ecumenica, che riunisce teologi cattolici e protestanti, lavora da decenni alla riconciliazione delle Chiese in un approccio impegnativo di dialogo dottrinale.
Ha mantenuto per anni anche il suo ruolo di coordinatore teologico di Acat, l’associazione cristiana per l’abolizione della tortura nel mondo.
La Federazione protestante di Francia «ringrazia per la vita e il ministero di Jean Tartier, per la sua fede impegnata, il suo spirito di comunione e la sua testimonianza al servizio dell’unità cristiana. Nella speranza della Resurrezione, rivolge alla sua famiglia e ai suoi parenti i suoi pensieri fraterni e preganti».