272 milioni di bambini fuori dalla scuola

Preoccupante l’aumento dei dati sull’abbandono scolastico a fronte del quale non c’è crescita nella spesa per l’istruzione

 

La scorsa settimana a Siviglia, in Spagna, i governi si sono riuniti per la quarta Conferenza Internazionale sul Finanziamento per lo Sviluppo. Tra i risultati chiave, il Compromiso de Sevilla, che ha ricevuto feedback contrastanti. Tra gli impegni previsti anche quello a «sostenere finanziamenti adeguati per garantire un’istruzione inclusiva, equa e di qualità per tutti».

Pochi giorni prima della Conferenza, gli esperti hanno lanciato l’allarme per il calo della spesa nazionale per l’istruzione e per i tagli significativi da parte dei governi donatori agli aiuti all’istruzione globale all’estero, compresi i finanziamenti essenziali per le risposte umanitarie all’istruzione.

 

I dati più recenti sull’istruzione globale sottolineano l’impatto diretto che le decisioni di finanziamento dei governi hanno avuto sulla vita dei bambini: si stima che 272 milioni di bambini e ragazzi – 139 milioni di maschi e 133 milioni di femmine – non frequentino la scuola primaria e secondaria, con quasi 200 milioni di bambini fuori dalla scuola secondaria a livello globale. Ciò rappresenta un aumento stimato di 21 milioni di bambini fuori dalla scuola nel 2023.

Eppure, anche questa cifra esigua sottostima la crisi. L’Istituto di Statistica dell’Unesco e il Rapporto di Monitoraggio dell’Educazione Globale stimano che 13 milioni di bambini siano fuori dalla scuola nelle aree colpite da conflitti. Considerando tutti i bambini fuori dalla scuola a causa del conflitto armato, da Gaza al Sudan, la popolazione totale fuori dalla scuola si avvicinerebbe a 285 milioni.

 

I tassi di esclusione scolastica a livello globale sono, infatti, più elevati: le attuali stime globali sull’esclusione scolastica non contano altri 175 milioni di bambini in età prescolare non iscritti, che non beneficiano dell’importantissima istruzione nella prima infanzia.

La cronica carenza di finanziamenti aggrava molte delle barriere radicate e delle discriminazioni che milioni di bambini devono affrontare. Senza stanziare risorse adeguate, i governi non possono garantire un’istruzione pubblica completamente gratuita, faticano a costruire e attrezzare scuole e a fornire materiale didattico di qualità, non riescono ad attrarre e formare insegnanti qualificati o ad adattare i sistemi educativi per rispondere adeguatamente a tutte le emergenze.

 

Tutti i governi dovrebbero onorare gli impegni presi a Siviglia adottando misure concrete.

Affrontare la crisi globale dell’istruzione richiede che i governi proteggano attentamente i bilanci dell’istruzione pubblica da misure di austerità regressive e tagli, e assegnino risorse commisurate ai loro obblighi per garantire il diritto all’istruzione e all’impegno a creare un’istruzione pubblica gratuita e di qualità per tutti. Inoltre, i governi dovrebbero rispettare i parametri di finanziamento dell’istruzione concordati a livello internazionale per aumentare la spesa per l’istruzione ad almeno il 4-6% del prodotto interno lordo e/o almeno il 15-20% della spesa pubblica totale.

Tutti i governi dovrebbero intensificare, non allentare, i loro impegni in materia di finanziamento dell’istruzione.

 

 

FOTO DI ALBIN HILLERT