La Buona Novella: Thailandia, sì al matrimonio egualitario

 La nuova rubrica della redazione dedicata alle buone notizie. Lo stato asiatico diventa il 37° al mondo a riconoscere le unioni fra persone dello stesso sesso

 

Il 23 gennaio in Thailandia è entrata in vigore la legge che legalizza le unioni per le coppie Lgbtq+. Si tratta della prima nazione del sud-est asiatico, e la terza in tutta l’Asia dopo Taiwan e Nepal, a riconoscere il matrimonio fra persone dello stesso sesso. 

Nel primo giorno utile, grazie alla disponibilità di moltissimi funzionari pubblici, si sono celebrati centinaia di matrimoni, segnale di quanto fosse attesa la legge.

 

Diventano così 37 su 193 i Paesi nel mondo a riconoscere il matrimonio egualitario, ancora una minoranza. Molto è comunque cambiato da quel 1989 quando la Danimarca diventava il primo Stato a riconoscere le unioni civili per persone dello stesso sesso. Il primo matrimonio universale legalizzato porta invece la data del 2001, in Olanda. Da allora altre 21 nazioni europee hanno seguito le orme dei Paesi Bassi. Tra loro non c’è l’Italia, ferma alla norma sulle Unioni civili del 2016, ottenuta dopo decenni di dibattiti laceranti.

 

Le chiese riformate in Italia sul tema hanno svolto ancora una volta un ruolo da apripista. Già nel 2010 l’atto 83 del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, al termine di un ampio e partecipato processo di confronto e condivisione, lasciava libere le chiese locali di offrire una benedizione alle coppie dello stesso sesso. Un simile percorso di riflessione è in corso anche nell’Unione cristiana evangelica battista in Italia.

 

 Insomma la strada non è dritta e piana, ma è segnata, anche se di fronte agli attacchi politici che mirano ad un restringimento dello spettro dei diritti individuali  è necessaria una vigilanza attenta e continua da parte di tutte e tutti.